No a impianto fotovoltaico: azienda mercatese ricorre al Tar contro Comune di Sarsina e Arpae
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Ci sono il Comune di Sarsina e Arpae tra gli enti citati in giudizio davanti al Tar, il tribunale amministrativo regionale, da X Renew srl, società di Mercato Saraceno che contesta il diniego ricevuto alla richiesta di autorizzazione per poter realizzare un impianto fotovoltaico in via Lastreto a Sarsina. Diniego legato all’interpretazione da parte della Regione della norma che individua le aree idonee a questo tipo di impianti su area agricola e che secondo quest’ultima riguarderebbe solo le aree a 500 metri dall’area di cava e non semplicemente da una cava, casistica in cui invece rientrerebbe il progetto. Una questione di virgole, ma che fanno la differenza sulla possibilità o meno di realizzare il progetto.
X Renew ha chiesto l’autorizzazione a realizzare, su un’area agricola, un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile fotovoltaica con potenza di picco pari a 5.828,76 kWp. Era fine ottobre 2023 quando la ditta mercatese ha avviato il percorso per ottenere l’autorizzazione unica a procedere, presentando istanza ad Arpae, e risale al 19 dicembre di quell’anno la prima seduta della conferenza dei servizi che ha avviato un percorso che si sarebbe concluso solo a settembre 2024.
Quella prima seduta, si legge nella determina dirigenziale di Arpae che ripercorre tutte le tappe del procedimento, si era conclusa con la richiesta alla ditta di ulteriori integrazioni che ha portato a una prima sospensione del procedimento. È durante questa sospensione che il Comune di Sarsina, che nel frattempo aveva partecipato a un incontro in Provincia dedicato ai “Criteri localizzativi aree idonee per installazione impianti fotovoltaici”, ha maturato dubbi sull’effettiva idoneità dell’area su cui avrebbe dovuto sorgere l’impianto di X Renew e chiesto chiarimenti al Servizio Giuridico della Regione Emilia Romagna.
Parere che quando arriva rende “inutili” tutti gli altri nulla osta giunti fino a quel momento dagli altri enti coinvolti nella conferenza dei servizi. Secondo il Servizio giuridico della Regione, infatti la casistica prevista dall’articolo 20, comma 8, lettera c-ter, punto 1 del decreto legislativo 199 del 2021 non si applica al caso presentato da X Renew. L’articolo in questione definisce come aree idonee «le aree classificate agricole, racchiuse in un perimetro i cui punti distino non più di 500 metri da zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale, compresi i siti di interesse nazionale, nonché le cave e le miniere». Nella interpretazione della Regione, «i 500 metri si conteggiano in caso di prossimità di un’area produttiva esistente, non di una cava» e quindi quello che indica di prendere in considerazione è la lettera c-quater. L’impatto di quelle poche righe di parere sul progetto sono enormi: «Ai sensi di quanto indicato nel parere - si legge nella determina di Arpae - l’area in cui è prevista l’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto, essendo agricola, non risulta idonea, all’installazione di impianti fotovoltaici sul 100% della superficie». Perché l’area possa essere ritenuta idonea, spiega Arpae, gli impianti dovrebbero essere realizzati solo sul 10% della superficie.
Mancando l’idoneità per l’area a quel punto l’esito del percorso autorizzativo è stato un diniego. Diniego che la ditta ora prova a sovvertire percorrendo l’unica strada che la norma consente: quella del ricorso alla giustizia amministrativa.