Mercato Saraceno, Ciola sarà divisa a metà per venti giorni dal cantiere della Sp53. In via Musella si attende ancora l’avvio dei lavori
Il prossimo lunedì 14 ottobre partiranno i lavori sulla strada provinciale 53, quella che collega Linaro a Mercato Saraceno passando per Ciola. Nell’alluvione di maggio del 2023 è stata una delle strade più colpite nel territorio comunale di Mercato Saraceno ed era franata in più punti. I lavori, finanziati dalla struttura commissariale della ricostruzione post alluvione, sono coordinati dalla Provincia e partiranno dall’abitato di Ciola.
Per sistemare l’imponente frana e rimettere in sicurezza la strada per qualche tempo il paese sarà diviso in due, uno scenario simile a quello che stanno vivendo da qualche tempo i residenti di Cà Quaiotto, sotto il comune di Sogliano al Rubicone. «Le persone dovranno decidere da che parte lasciare la macchina: se verso Linaro o verso Mercato e cambia anche l’itinerario dello scuolabus», spiega Giovanni Tontini, residente di via Musella. Per quanto atteso il cantiere preoccupa, o meglio preoccupano i disagi che comporterà, non solo per i residenti ma anche per chi provenendo da altre frazioni quella strada la attraversa per poter andare al lavoro, anche perché insieme al cantiere della provinciale di Ciola, sono in partenza anche una serie di interventi su strade comunali del territorio comunale di Sarsina e la combinazione di cantieri rischia di far allungare e di parecchio il tragitto casa-lavoro di diverse persone. Nel caso della sp53 la fase di cantiere che dividerà il paese a metà è previsto duri una ventina di giorni: «Speriamo vada tutto bene e non si allunghi», commenta Tontini.
Ma il principale motivo di apprensione per lui è il cantiere della via Musella. La strada in questo caso è comunale e da maggio 2023 segnata da un cratere che è ancora ben visibile nonostante i primi interventi realizzati in somma urgenza per ripristinare la viabilità. «La via Musella è una strada parecchio frequentata da chi abita in zona e da chi ha la propria attività da queste parti», spiega Tontini. Chiudere il cratere creato da una delle frane che hanno colpito questa parte del crinale richiede un intervento strutturale che ad ora, a 16 mesi dall’alluvione, non è ancora partito. Nel mentre per garantire la viabilità, il traffico è stato deviato su un terreno di proprietà di Tontini e passa di fianco al capannone dove immagazzina il foraggio: «Quando è venuto Figliuolo mi ha ringraziato pubblicamente per la disponibilità». «È una soluzione temporanea e comunque precaria. Ci hanno assicurato che i lavori partiranno ma non sappiamo quando. Il Comune di Sarsina da questo punto di vista ci sembra più avanti: sono in partenza sette cantieri su strade comunali». Dopo tanti mesi si fa strada l’apprensione e il timore che i tempi si allunghino ancora con conseguenze che pesano e spaventano di più in un contesto fragile e sempre a rischio spopolamento come quello collinare e montano.