Una messa dedicata ai “Grandi del Cesena Calcio” con i tre preti super tifosi
La messa delle 18 di domenica 23 febbraio nella chiesa di Budrio di Longiano sarà speciale e si tingerà di bianconero: la funzione sarà infatti dedicata “ai grandi” del Cesena Calcio.
L’iniziativa della “Santa messa per il Cesena” nasce dall’idea di tre sacerdoti, grandi tifosi del cavalluccio: don Filippo Cappelli (parroco a Budrio di Longiano), don Maurizio Macini (Montecastello) e don Paolo Foschi (Torre del Moro).
Il “padrone di casa” sarà don Filippo Cappelli, che ha un obiettivo ben chiaro in mente: «Abbiamo deciso di organizzare questa messa per rafforzare il nostro legame con la città e con il Cesena, un legame che è già forte. Nelle finestre della cattedrale, una vetrata è proprio dedicata alla nostra squadra. Fondamentale il contributo del club di Budrio di Longiano, che fa capo alla parrocchia, e l’associazione Insieme per il Cesena».
Ma chi sono questi “grandi” a cui si fa riferimento?
La funzione non sarà dedicata solo a calciatori bianconeri, ma anche, ad allenatori, dirigenti e soprattutto tifosi: «Vogliamo pregare per coloro che hanno fatto la storia del Cesena, dentro e fuori dal campo. Ricorderemo non solo la famiglia Lugaresi, Edmeo in particolare, ma soprattutto figure storiche all’interno del tifo bianconero come Glauco Carghini o Cecca Cecca».
La messa sarà l’occasione per pregare per i vari giocatori tra presente e passato: «I miei preferiti? - Riparte Don Filippo - non posso non citare Matteo Pisseri che ha un forte legame con la religione. Aldilà di Walter Schachner, io non vedo la storia del Cesena senza Dario Hubner: essendo di Ponte Pietra ho fatto parte del mitico club CyberHubner».
La passione di Don Filippo per i colori bianconeri ha radici profonde, sin dalla nascita: «Mio papà era un tifoso sfegatato del Cesena e mi ha trasmesso l’amore per il cavalluccio. Della mia infanzia, ricordo le partite allo stadio e soprattutto il calore dello stadio, quando era ancora in tubi Innocenti».
Memorie indelebili viaggiano all’interno della mente del parroco; il Cesena è il filo rosso che collega la sua vita di uomo di chiesa e di tifoso: «Il cavalluccio ha sempre fatto parte della mia vita. Come dimenticare, la trasferta di Cremona per la serie A contro il Padova (persa 2-1 nel 1994, ndr). Nel 2010 da seminarista a Gambettola ho poi vissuto la promozione in massima serie; mentre ero a Bologna invece, quando stavo per diventare sacerdote, non ho mai perso una partita».
Al di là del ricordo di grandi partite e grandi calciatori, don Filippo sottolinea un’affinità speciale: «Esiste un grande legame tra la squadra e la sua gente, la bellezza di questa messa sarà quella di coinvolgere tante persone, unificandole sotto i colori bianconeri».