Un caso di leishmaniosi umana a Cesena: via ai controlli sugli animali in sei strade

Un caso di leishmaniosi umana ha colpito un residente della zona di San Carlo. Così in queste ore i proprietari di cani registrati all’anagrafe canina di Cesena, e che vivono nella zona della persona che è stata infettata, hanno ricevuto una lettera dall’Ausl in cui vengono invitati ad eseguire (in maniera gratuita nelle strutture pubbliche) analisi ai propri amici a quattro zampe, per capire se qualcuno di loro sia stato aggredito dalla malattia.
I proprietari di cani che abitano nelle zone di via San Carlo, via Bonifacio Maria Krug, via Donati, via Taverna, via Piccioni e via Vicinale Castiglione stanno ricevendo in queste ore la missiva dell’azienda sanitaria che li invita a far sottoporre i propri animali domestici al prelievo di sangue al fine di conoscere quale sia il grado attuale di circolazione dell’infezione in quella porzione di territorio. Un controllo sierologico gratuito che può essere effettuato sia con i veterinari Ausl che con i propri liberi professionisti di fiducia.
La leishmaniosi è molto più frequente come malattia nei cani e negli animali domestici e selvatici, mentre nell’uomo in Italia conta mediamente poco più di un centinaio di casi all’anno, di cui (nelle sue varie forme) al massimo una decina di casi annuali in Emilia Romagna.
Si trasmette attraverso la puntura di almeno una trentina di specie diverse di moscerini flebotomi o pappataci (mosca della sabbia), ed è una malattia in grado di provocare sintomi molto diversi a seconda che sia interessata la pelle (in questo caso si parla di leishmaniosi cutanea), le mucose (leishmaniosi mucocutanea) oppure se vada a colpire organi interni come fegato e milza (detta leishmaniosi viscerale).
Nei cani ha un tasso di mortalità elevato e gli animali che vengono colpiti spesso, malgrado le cure, muoiono al massimo nel giro di un anno.
A causare la malattia nell’uomo sono dei protozoi appartenenti al genere Leishmania. Ma la forma umana, anche quando contratta in maniera grave, risulta quasi sempre curabile con differenti gradi di medicinale che possono variare dalla semplice pomata cutanea a farmaci da assumere per via endovenosa, a seconda del tipo di leishmaniosi contratta.
Nella maggior parte la leishmaniosi umana è presente nelle zone tropicali e subtropicali dell’Africa, dell’America centrale e del Sud America, dell’Asia e della regione del Mediterraneo; ed in generale le persone infette da Hiv sono le più suscettibili e a rischio di manifestare forme particolarmente gravi della malattia.
Alcune forme di leishmaniosi sono meno gravi di altre ed è possibile che la malattia si risolva spontaneamente e che il paziente guarisca anche senza medicine. Tuttavia, in caso di forme gravi o complicanze, è importante ricorrere al trattamento farmacologico più opportuno, per interrompere il decorso della malattia e ridurre il rischio di morte.
La trasmissione diretta da uomo a uomo può avvenire esclusivamente tramite contatto sanguineo. Per questo la quasi totalità dei (pochi) casi in Italia contratti dall’uomo avviene tramite il vettore dei moscerini o dei pappataci. Facilmente ad aver contribuito all’infezione nella zona di San Carlo di questi giorni c’è anche il cambiamento climatico. Di solito gli insetti vettori sono presenti nell’ambiente da maggio ad ottobre, ma il caldo più elevato nelle zone del Cesenate di questi anni ha evidentemente “messo in moto” precocemente il ciclo vitale di moscerini, zanzare e pappataci. Che prelevando la leishmaniosi da qualche animale “residente in zona” l’ha poi trasportata alla persona ammalatasi, tramite una puntura “fuori stagione”, così come avviene per altre infezioni portate da pappataci ed affini, come la meningite da Toscanavirus.