Stalking dei carri funebri: dopo le denunce della vittima di Cesena ci sarà un vertice in Comune

Cesena
  • 31 gennaio 2025

Non si arrende Paolo Zignani: l’autotrasportatore 55enne cesenate che nella sua casa di Borello da settembre è continuamente sottoposto a stalking da parte di due donne residenti a Badia Prataglia, che gli hanno fatto recapitare a casa oltre 800 consegne di tutti i tipi: compreso 47 carri funebri chiamati in urgenza a “ritirare “la sua salma” nella sua casa in Romagna.

La vita in diretta

Accompagnato dalle telecamere de “La vita in diretta” che per la seconda volta su Rai 1 si è occupata diffusamente della vicenda, Zignani si è anche recato ieri fisicamente a Badia Prataglia, dove le due donne vivono e dove per qualche tempo aveva vissuto anche lui quando era sposato.

Guardandolo e rispondendo alle domande della Rai, le stesse madre e figlia stalker hanno negato di conoscerlo, e continuato anche a negare di essere loro (come invece avvenuto anche ieri) a telefonare in tutta l’Emilia Romagna per organizzare prestazioni e consegne da recapitare al 55enne: diventato da mesi il bersaglio preferito delle loro azioni di stalking.

Vittime anche tra i parenti

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Zamagni, nel servizio di ieri de “La vita in diretta” è stato evidenziato, è soltanto l’ultimo della sequela di persone sottoposte ad atti persecutori e violenze psicologiche e fisiche da parte di madre e figlia, apparse come persone instabili mentalmente anche nel comportamento tenuto davanti alle telecamere.

Contro di loro c’è ance il fratello (e figlio) delle due donne: intervistato perché sospettato di rifornirle di soldi e smartphone per gli stalking da mettere in atto, si è detto a sua volta vittima delle parenti.

«La mia vita fin da piccolo è, sempre stata tempestata di carabinieri, avvocati e processi, per colpa loro. Come fanno a creare tutte queste problematiche? Sono matte mica stupide - ha dichiarato - Hanno i soldi della pensione con i quali si comprano telefoni e schede. E sono abili abbastanza a computer per muoversi nei loro intenti inconcepibili».

Tra gli atti di stalking com’è noto c’è anche quello di essersi iscritte ad un sito d’incontri sessuali. Tramite il quale “spedire a casa” del cesenate a qualsiasi ora del giorno e della notte anche uomini intenzionati ad avere rapporti sessuali con sua moglie: una donna che peraltro è morta nel 2021.

Cittadina sotto scacco

«In Paese le conosciamo tutti da anni - hanno detto da Badia Prataglia alle telecamere Rai tanti testimoni - Ha costretto due vicini di casa a vendere l’abitazione a furia di lanci di sassi, acidi ma anche di sterco contro le mura del vicinato. Hanno rischiato anche di far del male a dei bambini, lanciando pietre con lo scuolabus. Per tutti attorno a casa loro la situazione è invivibile. Ma nessuno, forze dell’ordine o giudici, nel tempo è mai riuscito a fermarle».

Summit in comune

Di recente come noto sono state sottoposte ad un’ordinanza di custodia che intimava loro di curarsi psichicamente. Nello stesso contesto gli era stato sequestrato lo smartphone. Ma telefono e scheda se lo sono presto ricomprati. Pur di contravvenire anche all’ordine del giudice di non contattare il malcapitato cesenate.

Per cercare di arginare la situazione, dopo la richiesta protocollata in Procura dell’avvocato Raffaele Pacifico per conto di Paolo Zignani, di aggravare la misura cautelare nei confronti delle due donne, oggi ci sarà un vertice tematico a Badia Prataglia: alla presenza del sindaco, delle forze dell’ordine e delle persone che vengono sottoposte a violenze e stalking continui da parte delle due donne.

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