Stalking dei carri funebri all’autotrasportatore di Cesena: perizia sulla pericolosità sociale di una delle due donne

Cesena
  • 04 marzo 2025

Stalking dei carri funebri: si va in aula. Non per un giudizio ma per un incidente probatorio. Il tribunale ha accolto la richiesta della difesa dell’autotrasportatore di Borello di congelare agli atti una perizia, per valutare la pericolosità sociale delle due donne della provincia di Arezzo che per mesi hanno bersagliato di “invii a casa” l’uomo. Arrivando anche a spedirgli (per recuperarne la salma) al suo domicilio decine e decine di carri funebri: sostenendo con le agenzie di onoranze che, fosse morto.

Il 14 marzo nell’aula del gip Elisabetta Giorgi il giudice conferirà uno specifico incarico al dottor Michele Sanza: del Dipartimento Salute Mentale e dipendenze patologiche Forlì Cesena. La richiesta arrivata dall’avvocato Raffaele Pacifico che difende l’autotrasportatore borellese Paolo Zignani, era si valutare la pericolosità di tutte e due le donne. Il Tribunale ha deciso di eseguire l’esame e congelare agli atti i risultati solamente per la più giovane delle due donne: la figlia. Una donna che, stante le pregresse collaborazioni del suo legale, per conto della parte difensiva di Paolo Zignani potrebbe essere valutata su richiesta anche dalla criminologa Roberta Bruzzone.

Da inizio febbraio, dopo 7 mesi, 843 telefonate, 54 carri funebri e innumerevoli altre visite non gradite al proprio domicilio, le due donne che sottoponevano a stalking Paolo Zignani, non sono più nella loro casa di Badia Prataglia perché ricoverate e sottoposte a cure farmacologiche presso il reparto di psichiatria dell’ospedale San Donato di Arezzo.

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