Spese condominiali e affitti sono un peso anche per il Comune di Cesena
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l canone d’affitto da pagare, che tende ad essere particolarmente salato nel territorio cesenate, e le spese condominiali, che a volte sono stangate che tolgono il sonno alle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, sono due fardelli economici indigesti per tanti cittadini. E sempre più spesso si verificano ritardi nei pagamenti o mancati versamenti prolungati, che nei casi più irrecuperabili fanno scattare sfratti. Su una scala completamente differente e sicuramente con meno angoscia, anche sulle casse del Comune di Cesena questi due costi pesano non poco.
Spese condominiali
In un recente provvedimento del dirigente del settore Patrimonio, per 30 complessi immobiliari di proprietà comunale o di terzi in locazione ad utilizzazione residenziale o per attività istituzionali sono state quantificate in 144mila euro le spese per la gestione condominiale di cui Palazzo Albornoz dovrà farsi carico nel corso del 2025, versando le rate alle scadenze pattuite.
I principali sono il San Biagio, il Foro annonario, Palazzo Oir, la casa di Renato Serra, i condomini “Azalea”, “Giano”, “ex Eca”, “San Michele”, “Palazzo Masini” “Il Chiostro”, “671”, “Anna Magnani”, “Euroverde”, “De Sica”, “Comandini”, “Torino”, il residence “I tigli”, il “Centro Servizi Uno” di Pievesestina, , il fabbricato 2 nel centro Commerciale di Case Finali, “Osservanza Park”.
Canoni di locazione
Ancora più gravoso, per la precisione pari a 179mila euro e spiccioli, è il conto relativo a canoni che il Comune deve sborsare a quattro proprietari di strutture che occupa per proprie esigenze, in forza di contratti di locazione o di concessione. Anche su questo fronte è stato recentemente approvato un atto per assumere gli impegni di spesa per l’anno in corso, con le liquidazioni che verranno poi fatte via via alle scadenze fissate. La cifra più sostanziosa, che sfiora i 100mila euro, va elargita all’Asp del Distretto Cesena Valle Savio, per gli uffici e altri ampi spazi legati al mondo del cinema (in buona parte in via di decentramento alla Biblioteca Malatestiana o in stand-by, come le sale proiezioni) all’interno del complesso del San Biagio in via Aldini.
Si tratta comunque pur sempre di un ente pubblico che riceve soldi pubblici, mentre è di tutt’altra natura, essendo una società privata, il rapporto di lunga data che il Comune ha con la “Boromir Srl” per il deposito dei libri della biblioteca non conservati direttamente alla Malatestiana. Si trova in via Angeloni 493, all’angolo con via Piave, e comporta il pagamento di una somma consistente: circa 64mila euro annui.
Più di una volta, nell’ambito del dibattito politico, si è ragionato sull’opportunità di trovare un altro spazio, di proprietà comunale, per fare venire meno questa spesa significativa, che si ripete anno dopo anno. Per il museo-casa Serra in viale Carducci il canone versato dal Comune ai proprietari ammonta invece a 13.690 euro, una cifra tutto sommato modesta se si tiene conto del valore culturale di quello spazio, quale testimonianza della vita e delle opere del grande letterato cesenate. Chiudono il cerchio alcune tombinature, scoli e attraversamenti per i quali il Consorzio di Bonifica della Romagna ha diritto a ricevere, a titolo di concessione (le altre sono invece locazioni), un totale di 4.260 euro.
Costi poco appariscenti
Alla fine, tra spese condominiali e canoni di locazione passivi, dalle casse municipali escono quindi oltre 320mila euro all’anno. Si tratta di uno di quei costi che non saltano all’occhio quando si esaminano i bilanci ma che non sono trascurabili, anche se ben più esose sono le bollette energetiche e per altri servizi e utenze, esattamente come avviene per le famiglie.