Roncofreddo, ricostruzione post-alluvione: lavori per 4,6 milioni sulle strade comunali, a fine anno pronti progetti da 22 milioni per quelle provinciali
Assemblea per illustrare la ricostruzione post-alluvione in corso nel territorio di Roncofreddo. Si è svolta due sere fa, al palazzo della rocca, dove la giunta ha incontrato la popolazione per rendere noto lo stato dei vari lavori per rialzarsi dal disastro del maggio 2023.
Tempi lunghi
«La ricostruzione durerà anni - ha premesso la sindaca Sara Bartolini - Il nostro territorio è stato il più colpito nell’area Rubicone. Abbiamo avuto la chiusura di 28 vie comunali e numerosi tratti di strade provinciali. Con la “somma urgenza”, ossia gli interventi attivati nell’immediato per ripulire le strade e salvaguardare l’incolumità, abbiamo effettuato lavori per 930mila euro. Quanto di nostra spettanza l’abbiamo fatto tutto, quello di competenza della Provincia è in corso. Purtroppo manca molto del resto, a carico delle strutture centrali. Come ente locale, abbiamo percorso tutte le strade possibili per trovare fondi. Gli interventi d’importo superiore ai 500mila euro sono stati affidati ad Anas e Sogesid, le strutture designate dal commissario Figliuolo con le ordinanze 33 e 35 del 1° ottobre scorso, a integrazione di altre opere disposte prima e a quelle in corso. Purtroppo il nostro Comune ha un solo geometra e i tecnici promessi dal governo centrale non sono mai arrivati».
Opere in tante strade
Il vice sindaco Enrico Marangoni ha illustrato lo stato dell’arte, con opere per 4,6 milioni per le sistemare le vie Rampa (750mila euro), Cereta (900mila), Garibaldi (400mila), Garampa (560mila) Selve (320mila), Paderno e Zotto (450mila euro), Maccanone (300mila), dei Laghi (380mila) e strade vicinali (220mila). Per ogni strada ha indicato i tempi e la ditta che esegue i lavori.
Poi ci sono i lavori sulle strade provinciali (Sp 74 Cesena-Sorrivoli, 75 Monteleone, 40 Badia-Santa Paola, 79 Santa Maria Riopetra, 9 Cesena-Sogliano, 88 Alti Usi, 85 fondovalle Rubicone), con il lotto 5, per una spesa di 10 milioni e 750mila euro, con progettazione entro dicembre e fine lavori entro giugno 2026; stessi tempi per il lotto 6, per 10 milioni e 900mila euro.
Piano speciale
Infine, la sindaca ha illustrato il “Piano speciale preliminare” che definisce le strategie di intervento e gli indirizzi di pianificazione, redatto grazie all’attività di uno specifico gruppo di lavoro coordinato dall’Autorità di bacino, anche se ha ammesso che si attende ancora l’approvazione del “Piano speciale definitivo” e ha invitato a «fare prevenzione assieme, ossia manutenzioni con sfalcio banchine, pulizia dei fossi, e rispettando le prescrizioni contenute nel regolamento di polizia urbana: corretta gestione dei fondi agricoli e regimazione delle acque dei terreni, che non devono essere lavorati fino al ciglio della scarpata; alt al tombinamenti di fossi con tubi di dimensioni non adeguate, che provocano una strozzatura e l’uscita in strade delle acque».
È stato inoltre rivolto un invito a «prestare particolare attenzione alle allerte-meteo emesse da Arpae e Regione».
Infine è stato fatto un resoconto sugli sfollati: «A luglio scorso avevamo 17 persone di 6 famiglie, oggi sono 9 di 5 nuclei».
La relazione si è chiusa con un applauso del pubblico e un appello: «Facciamo in modo che ci si possa dare una mano tutti».