Roncofreddo, l’autore dei cavallucci marini ora fa opere con il legno recuperato dall’alluvione - Gallery

Cesena

Scultore e artista di Diolaguardia crea opere in corten e in legno utilizzando tronchi caduti dopo le alluvioni e le frane dell’anno scorso.

Due rotonde intorno allo stadio e l’ingresso dentro l’Orogel Stadium sono arricchiti da tre statue di cavallucci marini bianconeri (con altezze da 2 a 9 metri compresi i piedistalli) di Loris Camagni. Il cavalluccio tanto caro ai cesenati appassionati del pallone sono opera, infatti, del 54enne residente a Diolaguardia di Roncofreddo che li ha realizzati tra il 2011 e il 2014. Ma oltre al metallo lavora il legno. Abita sulle colline verdi di Roncofreddo che ispirano le sue opere. «Ho iniziato quasi per caso dopo un brutto incidente in moto – racconta Camagni – Avevo già fatto vari lavori: plastichino, fabbro, falegname e ho anche lavorato alla cooperativa Totem. Ma ero fermo per l’incidente patito. In quel periodo ho voluto fare un regalo a una ragazza per il suo compleanno. Visto che sapevo lavorare il legno le ho intagliato un fiore che ha molto gradito. La sua reazione di gioia mi ha sorpreso e dato fiducia. Mi sono reso conto che chi vuole riesce a fare, nulla diventa impossibile. Ora mi dedico così all’arte, anima e corpo».

«Dopo i cavallucci marini ho realizzato altre opere in corten visto che sono un fabbro. Così uno scorpione, una grande aquila, due delfini, una mantide. Ma poi ho intagliato opere in legno e ho vinto alcuni concorsi nazionali, tra cui uno a Peschici in Puglia. In seguito alle alluvioni nel Gargano, dove sono tornato, ho trovato sulle spiagge molte radici e legno abbandonato, che ho raccolto e poi trasformato in opere. Anche quando c’è stata l’alluvione in Romagna nel maggio 2023 ho trovato in giro tanto legname tra cui grossi salici che si prestano bene a essere intagliati. Così da un maxi tronco di salice che si stava seccando e che con fatica ho trascinato a casa, con un intaglio durato 4 mesi ho ricavato un “Cristo che cammina” alto più di un uomo, oppure adesso sto intagliando una statua dedicata alla violenza contro le donne, con la figura di una ragazzina accovacciata dopo la violenza subita mentre un gatto e un cane la guardano. Ma ho fatto decine e decine di opere in legno, come qualche Cristo, aquile con le ali spalancate sempre utilizzando il salice ma in alcuni casi il legno di noce come nel caso di una maxi fenice».

«Tra gli amici che mi stanno incoraggiando a proseguire - dice - c’è anche il pittore Pino Casalboni di Montiano. Con lui condivido l’amore per l’arte, lui la pittura e io la scultura, ma sempre con tanta passione. Creo opere per piacere, ma essendo ora diventata la mia professione alcune le vendo. L’ultima statua del “Cristo che cammina”, per esempio, ha già trovato un acquirente e anche altre opere in legno mi sono state richieste. Sono invece quasi fermo sulle opere in corten, visto l’alto costo della materia prima. Sono autodidatta, ma mi piacerebbe insegnare le nozioni che ho affinato in questi anni sull’intaglio del legno a giovani che me lo chiedessero».

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