Riscaldamento globale: la zona di Cesena è tra le meno colpite
In una classifica italiana di 110 province che vede al primo posto Brindisi con un aumento di temperatura di 3,1° in 60 anni (l’unica altra provincia oltre ai 3° di aumento è quella di Roma) la provincia di Forlì Cesena è al 96° posto con 1,5° di crescita. Meglio ancora fanno Rimini con 1,4° di aumento e Ravenna con 1,3°: rispettivamente ad posto 104 e 106 della graduatoria nazionale.
I dati arrivano dall’indagine dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.
In generale fra le regioni bandiera nera ci sono la Lombardia, il Lazio ed il Trentino. La temperatura media nei comuni italiani rispetto a cinquant’anni fa è cresciuta di 2,2 gradi centigradi.
Si tratta di dati indicativi ma allarmanti, considerando le proiezioni diffuse dalle Nazioni Unite, secondo cui il pianeta potrebbe non essere in grado di sopportare un aumento medio mondiale di 1,5 °C. Un limite che, con l’inerzia attuale, può agilmente essere superato tra il 2030 e il 2050 con conseguenze catastrofiche. Ad ora il livello climatico medio globale (rispetto all’inizio dell’era industriale che viene considerata come riferimento) si è alzato di 1,1°C.
Guardando all’Italia la situazione è tesa. Le nostre province stanno registrando pericolosi incrementi: ben 72 su 110 province totali (il 65%) superano la media continentale (+1,990°C). Fra le realtà più colpite come detto spicca Brindisi, la più riscaldata d’Italia, che secondo quanto riporta l’osservatorio ha subito un riscaldamento di +3.12° gradi. Appena sotto le città metropolitane Roma (3,07°) e Milano (2,85°), al 2° e 4° posto, sul podio anche Sondrio (2,98°), al 3° posto. In ordine fino alla 20ª posizione troviamo Latina (2,79°), Vicenza (2,76°), Monza Brianza (2,73°), Bolzano (2,71°), Lecce (2,69°), Taranto (2,68°), Campobasso (2,67°), Verbano-Cusio-Ossola (2,66°), Reggio Calabria (2,65°), Pordenone (2,63°), Varese (2,61°), Bergamo (2,58°), Verona (2,56°), Brescia (2,56°), Treviso (2,54°) e Frosinone (2,53°).