Rapine a Borello, uno degli autori è un 20enne pregiudicato di Cesena: si cerca un terzo uomo
Quella che ha agito a Borello due notti fa è una banda di giovanissimi residenti in zona. Che ha già messo a segno altri blitz nella zona, stando almeno alle testimonianze che stanno emergendo in queste ore.
Gli investigatori hanno già i nomi di due dei componenti. Ma ora cercano anche un terzo uomo della banda: quello che guidava l’auto con cui sono scappati e che quindi non è stato visto dalle vittime rapinate.
Continua intenso il lavoro di carabinieri e polizia all’unisono per identificare e denunciare tutta a banda che prima dell’alba di mercoledì ha terrorizzato la frazione di Borello.
Prima hanno intercettato bloccato e aggredito una donna che stava rientrando dal turno di notte all’Amadori. Poi hanno bloccato e derubato un uomo che stava eseguendo servizi di consegna “delle paste” ai bar della zona; ed infine si sono introdotti al Bar Gallo, minacciando clienti e proprietaria, per farsi consegnare i soldi della cassa.
Il tutto in due, armati di machete e di una sega manuale: brandite e sventolate davanti alle vittime per minacciarle ed esser certi non avessero reazioni consegnando i soldi.
La banda è fuggita in auto. Una Mercedes di colore scuro come è stato verificato sia dalle testimonianze delle vittime che dagli occhi delle telecamere che l’hanno inquadrata “in fase di rientro” verso Cesena.
Da quei frame si vede nitidamente che la vettura è occupata da un terzo uomo: che nessuna vittima ha visto perché “scarrozzava” in auto gli altri due garantendogli una veloce fuga.
Una vettura che già altre volte, nelle ultime settimane, è stata segnalata “in azione” a Borello. Tra le testimonianze quelle di un giovane, che nelle ultime serate dello scorso anno è stato pedinato di notte da quale veicolo. Ha capito che l’intento era di fermarlo per rapinarlo ed è scappato a casa. Posteggiando “al volo” la sua vettura di traverso i giardino e rifugiandosi all’interno, salvo poi raccontare la disavventura avuta ai suoi patenti il giorno successivo.
È soltanto uno dei “vecchi casi” al vaglio degli investigatori. Che sulle ultime rapine hanno già consegnato al pubblico ministero Andrea Marchini gli elementi identificativi di almeno due terzi della banda. Per ora non sono stati chiesti provvedimenti d’arresto. Tra i denunciati per i colpi a Borello c’è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine cesenati.
Si tratta di un ora 20enne, italiano dal nome che ne tradisce origini familiari straniere, residente a Cesena. E’ stato anche riconosciuto fotograficamente dalle vittime in caserma. Esattamente un anno fa, a febbraio 2024, era stato arrestato e condannato per detenzione a fini di spaccio di cocaina e possesso di armi (4 mesi, pena sospesa): durante una serata di festa venne ammanettato all’esterno del teatro Verdi.
Lo stesso giovanissimo era poi risalito prepotentemente alle cronache per essere stato uno dei primi in città ad essere colpito dal cosiddetto “Daspo Willy”. La notte di Halloween aveva cercato di entrare in discoteca sempre al Verdi per “farsi giustizia” rispetto a screzi avuti col personale di sicurezza. Brandendo un grosso machete simile a quello usato per le ultime rapine di Borello.
Il provvedimento del Questore gli impone per 3 anni di non entrare in locali pubblici dalle 18 al mattino seguente. E di dover stare in casa dalle 23 in avanti. Un diktat di cui, evidentemente dalle indagini in corso per i fatti di Borello, il 20enne si sarebbe fatto beffe, muovendosi invece assieme a complici nel territorio cesenate, anche di notte per commettere rapine.