Maxi furto di pallet da Amadori a Cesena: proposto risarcimento

Nell’aula del gip Andrea Priore ieri è tornata in evidenza una vicenda che aveva richiamato attenzione in città alla fine del 2022. Erano i giorni concitati in cui si discuteva dell’improvviso allontanamento dall’azienda di famiglia di Francesca Amadori, quando si apprese che negli stessi giorni la nipote del patron Francesco non era l’unica licenziata del periodo dagli stabilimenti e dagli uffici di via Del Rio. Lasciato a casa in tronco «per giusta causa» c’era infatti anche uno storico dipendente dell’azienda, operaio specializzato ultra 50enne, che i legali della Gesco avevano denunciato insieme ad un camionista e a una ditta di trasporti emiliana con l’ipotesi di furto aggravato di centinaia di pallet. Con la crisi energetica i bancali sono arrivati a costare una ventina di euro l’uno. E la Amadori ha stimato un danno di 80mila euro per quei pallet scomparsi per i quali ha sporto denuncia, sostenendo che il dipendente licenziato e una ditta bolognese di trasporti avessero “collaborato” per farli sparire.
Ieri nella prima udienza dal gip, dove l’accusa era sostenuta dal pm Emanuele Daddi, la Gesco intendeva costituirsi parte civile tramite l’avvocato Giuseppe Interrante. Le difese, con l’avvocato Giacomo Stirone per l’autotrasportatore e la ditta bolognese di trasporti, e l’avvocato Alessandro Sintucci per l’operaio cesenate licenziato, hanno sollevato un’eccezione alla costituzione visto che dall’epoca ad oggi a presentarsi come legale rappresentante Gesco è una persona diversa da chi aveva firmato l’originaria denuncia. Se da un lato il dipendente continua a chiedere il proscioglimento ribadendo di non aver avuto mai conto di alcuna ruberia ma di aver solo spostato alla guida del suo muletto carichi di pallet, dall’altro camionista ed azienda di trasporti bolognese chiedono di essere assolti: proponendo un risarcimento immediato per Amadori di 45mila euro più spese per il danno subito dall’azienda avicola. Una possibilità, quella della riparazione del danno e dall’uscita contestuale dal processo penale, prevista dalle recenti normative. E sulla quale, insieme alla legittima o meno costituzione di parte civile, il giudice deciderà a fine maggio.