Maltempo in Romagna, Lattuca: «Gli interventi realizzati hanno funzionato, ma ora servono interventi di sistema»

Cesena

«Di interventi in questi sedici mesi ne sono stati fatti centinaia da Ronta a Casale. Formignano, Santa Lucia», lo precisa subito il sindaco Enzo Lattuca rispondendo anche a chi concentra le proprie attenzioni su pochi singoli interventi, magari perché a ragione li giudica importanti, ma perdendo di vista il dato complessivo della vastità dei danni lasciati dall’alluvione di maggio 2023 e degli interventi di ricostruzione necessari.

Dalle ordinanze del Commissario Figliuolo a Cesena sono arrivati complessivamente 12.230.000 euro, e il Comune ha gestito una media di 700.000 euro di cantieri al mese nel post alluvione. Tra i più corposi di questo pacchetto c’è l’intervento da 2,5 milioni di euro per il potenziamento del sistema fognario nelle zone dei quartieri Oltresavio e Centro Urbano più colpite dall’alluvione che è stato presentato lunedì sera alla cittadinanza. Dopo mesi di attesa, legati alle lentezze della procedura di riassegnazione dei fondi Pnrr per destinarli alla ricostruzione, sembra imminente il via libera all’ordinanza 13bis di Figliuolo che dovrebbe sbloccare per Cesena altri 10 milioni di interventi.

L’evento di questi giorni, sottolinea Lattuca, «Conferma una probabilità non remota del ripetersi di fenomeni meteorologici intensi con piogge fuori dalle scale storiche, ma conferma anche che dove si è intervenuti, sui fiumi e sulle frane, il risultato tiene. Sono interventi che rappresentano un rafforzamento puntuale, ma servono anche interventi di sistema». Per quando fondamentali i primi non esauriscono la risposta per mettere in sicurezza un territorio esposto alle conseguenze di una crisi climatica che rende più frequenti fenomeni estremi. La fase degli interventi di somma urgenza e urgenti serve a ripristinare il livello di sicurezza del territorio pre-alluvione, ma quando si ragiona di prevenzione, eventi del genere richiedono quelli che Lattuca chiama «interventi di sistema», interventi che partono da un ripensamento complessivo del territorio e del modo in cui lo si tutela.

Questa è la parte più complessa e anche onerosa (in termini economici e di tempo) del lavoro affidato al Commissario per la ricostruzione ed è quella che riguarda i “Piani speciali per la ricostruzione”, il primo, «il piano madre» lo definì Lattuca qualche tempo fa, è pronto ma non ancora ufficiale perché in attesa dei pareri dei ministeri. Quel primo piano è quello che delinea la strategia complessiva di intervento, che poi dovrà essere declinata in piani pratici, operativi, per ciascuno dei bacini interessati. Se per gli interventi puntuali i soldi sono stati stanziati, per gli interventi dei piani speciali, che riguarderanno ad esempio la sostituzione dei ponti, la creazione di aree di esondazione controllata, «i governi dovranno programmare risorse per un arco temporale ampio. L’obiettivo che si è dato Figliuolo è finanziare la progettazione, che sarà complicata e onerosa, per il 2025».

«Io credo - commenta Lattuca - che il governo e le amministrazioni locali in questo anno e 4 mesi non abbiano fatto poco. È stato un lavoro difficile e significativo». Non esente da criticità (compresi ritardi e rigidità burocratiche) ma comunque «un lavoro importante». Netta è invece la condanna del comportamento del ministro Musumeci, che mentre era in corso la fase più acuta dell’emergenza, quella in cui si devono salvare le vite delle persone, attaccava la Regione accusandola di non aver speso tutte le risorse di cui disponeva per la prevenzione. «È un tentativo di usare l’emergenza per la campagna elettorale che tra l’altro credo disconosca anche il lavoro del commissario di Governo Figliuolo, che loro stessi hanno scelto. Ma è un comportamento che non pagherà, che non incontra la comprensione dei cittadini. Finirà come a Cesena. I cittadini si aspettano di fronte a problemi giganteschi come questi un atteggiamento diverso. Ma Musumeci dopo la volta in cui ci ha accusato di usare il governo come un bancomat non si è più visto, non è mai venuto sui luoghi colpiti dall’alluvione».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui