Lavori anti alluvione a Cesena: ecco i cantieri aperti e quelli che verranno nel prossimo futuro

Cesena

Alcuni hanno già ricevuto il finanziamento, sono stati progettati e avviati. Altri sono in fase di pianificazione e partiranno nell’arco dei prossimi mesi per concludersi rigorosamente entro il 2026. Questo lo stato dell’arte dei lavori di ripristino e ricostruzione post alluvione nel territorio del Comune di Cesena. Interventi presentati e approfonditi ieri pomeriggio nella commissione consiliare dedicata attraverso l’illustrazione dell’ingegner Sara Vannoni, responsabile dell’Ufficio Sicurezza territoriale e Protezione Civile.

«Lavori - ha spiegato il sindaco Enzo Lattuca - in gran parte finanziati dai fondi del Pnrr sbloccati definitavene nel corso dello scorso autunno che ha concesso un budget complessivo di 1 miliardo e 200milioni a tutti i soggetti attuatori della ricostruzione che dovranno essere rendicontati nel primo semestre del 2026».

Interventi progettati

Sono tre gli interventi catalogati come di “somma urgenza” già avviati sul territorio comunale. Tutti di competenza dell’Agenzia del territorio e gravitano intorno ai tratti urbani del corso del fiume Savio. Il primo riguarda il ripristino della funzione idraulica nel tratto che va dai Maceri al ponte della Secante. «Verrà realizzato - ha fatto sapere Vannoni - attraverso l’asportazione di 75mila metri cubi di terra consentendo l’abbassamento medio di 50 centimetri delle banche del Savio». La riduzione permetterà «l’incremento della sezione di deflusso dell’acqua - ha continuato - fino a una portata variabile tra 20 e 50 centimetri in più». Rientra in questa serie anche la gestione della vegetazione fluviale. Nello specifico si tratta dello sfalcio di arbusti e alberature in corso sulle sponde del fiume nel tratto che da San Carlo arriva al confine col comune di Ravenna.

«È indispensabile per ottimizzare l’alveo fluviale - ha evidenziato l’ingegnere - i lavori sono partiti a settembre ed è stata terminata la prima tanche di sfalci».

Tagli e sradicamenti che continueranno a step come da progetto «per alternare le sponde - ha detto - e minimizzare gli impatti». Quanto al materiale che viene rimosso, Vannoni, ha precisato che «verrà conferito alla centrale biomassa per la produzione di energia elettrica». A chiudere l’elenco dei lavori in fase di attuazione c’è la sistemazione idraulica degli affluenti del Savio e dei rii minori: Torrente Borello in primis «Dove si procederà al riconsolidamento e mantenimento dell’assetto fluviale con manutenzione della briglia in prossimità di via del Mulino»; Rio Mulinelli per 2.5 chilometri a tutela del centro abitato di San Vittore; Rio Taverna (1.7chilometri) a San Carlo; Rio Capazza in località Trebbo fino alla sua immissione nel Savio; Rio Cesuola nella sezione a monte di Rio Eremo fino al confine con Montecodruzzo; Fosso alle Balze per 300metri nei pressi di Osteria di Piavola.

In fase di progettazione

Diversi anche gli interventi che, con lo sblocco dei 4 milioni di finanziamento da parte della Struttura Commissariale nei mesi scorsi, sono pronti a entrare nella fase di progettazione. Osservato speciale rimarrà ancora il principale corso d’acqua cittadino. Si comincerà dal potenziamento della capacità della cassa di espansione di Ca’ Bianchi: «Si sta valutando - ha riportato Vannoni - l’approfondimento delle quote di scavo di una porzione della cassa con una diversa sistemazione dell’acqua». Sempre nell’ottica di riduzione del rischio nel tratto urbano di Cesena «aumenteremo le quote di sommità degli argini e dei muri idraulici in base al livello occorso nel maggio del 2023». Tra i corsi d’acqua minori oggetto di attenzione c’è il Pisciatello, per il quale «sono stati ultimati due interventi che rientravano nella somma urgenza; uno è attualmente in corso, altri sono in fase di progettazione». Di recente approvazione, per una spesa complessiva di 900 euro, è l’intervento che interessa il tratto del rio Calisese dove «miglioreremo la capacità di deflusso - ha indicato - daremo maggiore stabilità alle scarpate per fornire sicurezza e stabilità alle abitazioni collocate sulla destra idraulica a valle del ponte di San Michele». A difesa dell’abitato sono previste il ripristino e il consolidamento di opere consistenti come massi ciclopici e cementate. Attualmente in corso, invece, «la realizzazione - ha proseguito Vannoni - di muri idraulici in cemento armato a Case Castagnoli dove verrà effettuato un risezionamento con l’arretramento di una porzione del tratto sull’argine sinistro danneggiato nel maggio 2023. La natura limosa e sabbiosa di quei terreni non consente stabilità - ha descritto - in condizioni di piena, perciò, serve ridurre le pendenze e difendere con massi cicolpici i tratti di erosione».

«Con un finanziamento di 3 milioni - ha concluso - interverremo in località Roversano e nei pressi di via Tana con opere di consolidamento».

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