La Malfa a Cesena: “Il Governo che allunga i giorni di lutto pensava a papa Francesco o alle parole ignobili di Almirante sul 25 aprile?” VIDEO

«Parole coraggiose», così Giorgio La Malfa definisce le parole del sindaco di Cesena Enzo Lattuca prendendo la parola dopo di lui. Appassionato, storicamente accurato e accorato il suo discorso dove non risparmia la dura critica al governo Meloni per la scelta di prolungare a 5 giorni il lutto nazionale: «Avevano in mente la morte del pontefice o le parole ignobili di Giorgio Almirante che definì il 25 aprile un giorno di lutto?».
Parte dalla Liberazione di Roma del 4 giugno del 1944, ricordando la speranza, poi rivelatasi illusoria, che le forze tedesche perse la capitale si sarebbero ritirate rapidamente e a cui invece seguirono 11 durissimi mesi. Cominciava in realtà quella che il Comitato di Liberazione Nazionale definì «la fase decisiva della battaglia che culminerà con l’insurrezione nazionale. Era l’insurrezione nazionale contro i tedeschi e contro i fascisti - ha ricordato La Malfa - che avrebbe segnato il riscatto del popolo italiano. E in effetti così fu il 25 aprile del 1945».
«Già dall’anno successivo il governo sancì che il 25 aprile fosse la festa nazionale, ma solo nel 1949 fu presentato un disegno di legge che istituì il 2 giugno come festa nazionale della Repubblica e il 25 aprile, il primo maggio come il 4 novembre come feste civili della Repubblica». E ai documenti di quel dibattito parlamentare che va ad attingere La Malfa: «Almirante definì il 25 aprile un giorno di lutto, disse che lo sarebbe sempre rimasto per una parte di italiani. Mi chiedo se il nostro Consiglio dei Ministri quando ha allungato da tre a cinque i giorni di lutto nazionale includendo anche il 25 aprile, se avessero in mente il dolore per la morte del pontefice o quelle parole ignobili di Almirante».