Intossicazioni a scuola, pomodorini sotto analisi: il ministero ha sospeso il progetto delle merende con la verdura

Tossinfezione alimentare tra i banchi di scuola. Il ministero ha sospeso in via cautelare il progetto in corso in numerosi plessi scolastici d’Italia dopo la raffica di casi di malesseri accusati dai bambini. Il tutto in attesa che vengano effettuati esami e verifiche da parte del Dipartimento prevenzione delle Ausl coinvolte, per capire cosa sia successo e come sia potuto accadere.
Nel mirino, come dettagliato anche nell’edizione di ieri, sono finiti in particolar modo i pomodorini che facevano parte del progetto. Sicuramente in tanti hanno mangiato tutti “la stessa cosa” ed in tanti in molte parti d’Italia hanno accusato malesseri.
In Romagna sono state coinvolte nella vicenda diverse scuole elementari, di cui almeno quattro del Cesenate, almeno una a Forlì e una a Faenza. Tutti istituti che hanno aderito al progetto del ministero dell’Agricoltura “Frutta e verdure nelle scuole”. Ora i controlli Ausl sono mirati a cercare di capire se, come da principale sospetto, a far sentir male i bambini posano essere stati quei pomodorini, arrivati per la merenda nell’ambito del progetto; e nel caso se si trattava di lotti in particolare degli stessi o se il difetto riguarda l’intera partita distribuita.
Aspettando i risultati di analisi e controlli, tesi a tracciare la presenza e la tipologia di alterazioni dei cibi che erano stati portati a scuola per essere mangiati a merenda, il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) tramite la sua direttrice generale Teresa Nicolazzi ha interrotto d’imperio il progetto.
L’interruzione formalmente è basata ancor prima di quanto avvenuto a Cesena e in Romagna sui primi due casi segnalati ufficialmente al ministero dalle autorità sanitarie e scolastiche. Nel dettaglio in data 9 e 10 maggio 2024 gli stessi problemi emersi in Romagna erano spuntati all’istituto comprensivo “Modena 2 Carchidio - Strozzi”, nei plessi Alberghi e Carchidio, dove a seguito del consumo del prodotto “Pomodorino Global Gap” che era stato consegnato l’8 e il 9 maggio, gli alunni hanno manifestato sintomi di malessere. Una analoga segnalazione era arrivata al ministero dalla scuola primaria paritaria “Beata Vergine Maria” - Collegio Villoresi a Merate (Lecco): stesso tipo di pomodorini consegnati l’8 maggio ed analoghi tipi di malessere. «È disposta, in via cautelativa - scrive la circolare ministeriale - la sospensione di tutte le attività previste nel progetto presentato dall’O.P. Kiwi Sole soc. coop. agr., e l’esecuzione del programma Frutta e verdura nelle scuole, per l’anno scolastico 2023/2024. La sospensione di tutte le attività previste nel progetto presentato dal R.T.I. “Gusto e sapori in natura”. Il tutto in attesa della valutazione delle misure adottate per garantire la qualità, idoneità e conformità dei prodotti distribuiti».
«Il cibo ai nostri bimbi deve essere biologico - è intervenuto sulla vicenda ieri Alessandro Ronchi di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì - Il tutto è accaduto in un progetto che avrebbe lo scopo educativo di incoraggiare il consumo di frutta e verdura da parte del Ministero dell’Agricoltura, guidato oggi dal cognato della Meloni Francesco Lollobrigida. Il futuro del nostro cibo non può che passare dalla sostenibilità della sua produzione e dalla tutela della salute dei cittadini, alla quale è strettamente legato. Il cibo distribuito ai nostri bambini deve essere biologico ed a filiera corta, e deve essere ben controllato per evitare episodi simili o casistiche ancora più gravi. Tra l’altro il programma soffre di un problema altrettanto serio se si vuole pensare all’educazione delle nuove generazioni: questa frutta e verdura viene confezionata nella plastica monouso. La frutta tagliata a spicchi e imballata nella plastica non è certo l’esempio per un futuro salubre e sostenibile».