Indiana Jones alla romagnola: mare, deserto e avventura fra le dune dell’Oman GALLERY

Cesena

Immaginate una tradizionale pensione romagnola: accoglienza, ospitalità, allegria, buona cucina, informalità... Sì, c’è anche la piadina. Portatela a 5mila chilometri di distanza e aggiungete mare cristallino, storia, deserto, montagne, gole ricche di acqua, avventura. Ecco Casa Oman, il gioiellino creato da Paolo Casacci, Iapo per gli amici, 46 anni, da Mercato Saraceno. Nel gennaio del 1998, studente universitario al corso di Beni culturali indirizzo archeologico di Ravenna, parte per uno stage in Oman. Si scava in una zona dove c’era un antico porto che commerciava con l’Oriente. «Sognavo di diventare come Indiana Jones ma quando ho visto questo Paese è stato un colpo di fulmine e ho deciso che per me era più importante restare qui che fare l’archeologo intorno al mondo. Non avrei lasciato l’Oman nemmeno sotto tortura. Così mi offrii per ogni tipo di scavo che poteva esserci nel paese. Parlai con chiarezza al prof che organizzava i lavori, Io pur di stare in Oman faccio di tutto: autista, cuoco, operaio, pescatore, schiavo...Ma siccome sapevo usare sia il teodolite sia la cazzuola diventai una sorta di operaio archeologo. Quando capii che non c’erano prospettive per questo mestiere (gli archeologi italiani vengono pagati poco) decisi di svoltare».

Un posto in riva al mare

La svolta consiste nel fatto che Iapo decide di metter su casa in Oman. Ma ci vogliono soldi. «C’era un posto in riva al mare dove potevo costruire. Avevo contattato una squadra di muratori indiani che poteva realizzare il mio progetto. Ma avevo bisogno di soldi. Così c’era un amico delle mie parti che con la sua azienda aveva ottenuto un lavoro in Germania. Era il 2006. Partii col furgone la mattina dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio. Lavorai sette giorni su sette, 12 ore al giorno, per cinque mesi, mandando i soldi in Oman dove c’era il cantiere della mia casa. Un amico omanita mi informava di come si andava avanti. Vidi solo qualche foto di avanzamento lavori. Non c’erano i collegamenti internet di oggi. In quel posto poi non c’erano nemmeno la strada per arrivare dall’aeroporto di Muscat che è a 300 chilometri. Non c’era l’elettricità. Ma topi, blatte, scorpioni e scarafaggi grossi come conigli!..»

L’escalation di ospiti

I primi anni Casacci lavora nel periodo estivo come ambulante della frutta in posti come San Piero in Bagno, Borello e Meldola. Quando arriva il freddo stacca e si rifugia nel suo buen retiro sulle rive del Mar Arabico. «Un inverno succede che arrivano fratelli e sorelle di alcuni miei amici. Faccio loro da mangiare. Li porto in giro col pick up. Gli faccio vedere posti fantastici. Vanno via contentissimi perché qua se a uno piace la natura c’è da impazzire, c’è da andare fuori di testa! Così si sparge la voce e mi viene a trovare altra gente. Ora io non sono uno tanto capace di chiedere soldi, però ho visto che la cosa poteva prendere piede sempre più. Ho assunto una cuoca e mi sono organizzato. Io ti vengo a prendere in aeroporto e ti riporto quando devi tornare in Italia, ti do da mangiare e ti porto in giro a vedere posti fantastici. Tu paghi una quota. Un po’ alla volta la cosa è cresciuta e oggi siamo una guest house (Casa Oman) che ogni anno ospita circa 600-700 persone fra ottobre e aprile. Abbiamo nove persone nello staff, tutte romagnole tranne una. Da quando abbiamo iniziato a sono passate da noi 9.300 persone: chi si ferma per una settimana, chi per due. Nei periodi in cui siamo più pieni affittiamo due o tre strutture di amici omaniti e ospitiamo una quarantina di persone, al 90% dall’Italia. Non c’è stata una visione. E’ successo tutto un po’ alla volta, è stato un divenire. Tutto col passaparola. Solo da qualche anno ci siamo serviti dei social. Il mio sogno era solo la casetta in riva al mare...».

Ogni estate in Romagna

Il costo? Iapo garantisce che a partire da 1.200 euro si ha un tutto compreso fatto di transfer dall’aeroporto, alloggio, cibo ed escursioni. «No, non sono diventato ricco ma mi diverto tantissimo. La nostra è un’esperienza di viaggio fra natura, storia, cultura in uno scenario fantastico. Da noi ci sono decine di chilometri di spiagge vergini e desertiche. Il mare è stupendo. Nelle nostre escursioni portiamo gli ospiti nel deserto con le dune di sabbia rosse, nel deserto bianco a ridosso del mare, a guadare i corsi d’acqua dentro le gole, in montagna, a visitare le rovine delle antiche città di argilla, i castelli, i mercati del bestiame, le oasi terrazzate, i luoghi delle spezie, a dormire nelle tende con un amico beduino, su un’isola...C’è gente che quanto deve partire per tornare a casa ha le lacrime agli occhi».

E la Romagna? «Ci torno ogni anno, da maggio ad ottobre. Sto con la mia mamma che ormai ha 85 anni, mangio tagliatelle e bevo sangiovese, giro con la Vespa insieme agli amici del gruppo, vado per concerti in giro per l’Europa (io sono metallaro). Mi rilasso...». La Palestina, Hamas, Israele, l’Iran. In Oman non si avverte questa tensione? «Al momento no. Specie nei villaggi. L’Ambasciata ci ha chiamati dicendo di stare tranquilli ma noi non ci sentiamo in pericolo. Questo Paese è sempre stato molto ospitale».

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