Gambettola appelli per avere una rotatoria al “semaforo della morte”

Cesena

Incredulità a Cesena e Gambettola per una morte dolorosa e drammatica. Giuliano Antonelli, la vittima del tragico incidente di ieri mattina, aveva 69 anni e abitava a Bulgarnò di Cesena, al confine con Gambettola dove si recava giornalmente in scooter a comprare il giornale. All’incrocio semaforico tra via Kennedy e via Roma, verso le ore 10 è entrato in collisione con un autocarro di una ditta che si occupa della consegna di legna da ardere e le ferite patite dal motociclista non gli hanno lasciato scampo. Ricordato come un uomo «sempre calmo, tranquillo e buono d’animo» lascia nel dolore la moglie Loretta, i figli Matteo e Luca, alcune nipotine, i fratelli e altri parenti. Dopo una vita come dipendente autista in varie aziende, ora da 4 anni era in pensione. La famiglia Antonelli, molto conosciuta e stimata, sia a Bulgarnò di Cesena, sia a Gambettola, è già stata funestata in passato da un altro incidente mortale. Nel 1996 Alessandro Antonelli, figlio di Nazario uno dei fratelli di Giuliano, perì molto giovane, in un tragico incidente stradale a bordo di un’automobile.

Incrocio pericoloso: sos rotonda da costruire

Tre gli incidenti mortali, quasi in fotocopia, in quel maledetto incrocio semaforico. Dalla parte opposta della strada ma nello stesso incrocio, infatti, dove è morto ieri mattina Giuliano Antonelli, nel 1997 e 2012, toccò simile sorte a due ciclisti gambettolesi, entrambi stretti e travolti, finendo uccisi sul colpo, ad opera di altrettanti autocarri che li avevano affiancati senza però vederli.

Il 10 dicembre 1997, l’incidente fatale coinvolse Tarcisio Andreoli, noto ragioniere presso la “Ceccarelli”, azienda ortofrutticola di Gambettola, che venne schiacciato da un autocarro.

Il 16 marzo 2012 invece trovò la morte sul colpo Saverio Forlivesi, noto videoreporter e già vice presidente del Comitato organizzatore del carnevale di Gambettola. Anche lui stava pedalando in sella alla sua bici a qualche centinaio di metri da casa. Ma nel breve percorso venne travolto e ucciso da un camion.

«Abitiamo nella zona - affermano alcuni residenti - e temiamo sempre per la nostra incolumità quando arriviamo in quell’incrocio maledetto: troppo stretto, poca visibilità e se batte il sole sul semaforo si fa fatica a vederne il colore. Va fatto qualcosa, perché ogni giorno si rischia un altro incidente e comunque tre incidenti mortali sono già troppi. Servirebbero delle video riprese fisse all’incrocio e altri deterrenti per tenere alta l’attenzione di chi vi transita».

«Nell’incrocio di via Kennedy e via Roma è il terzo incidente in 10 giorni - ha scritto ieri un residente sul social cittadino - ora è successo un incidente terribile, una persona ha perso la vita. Non sarebbe ora di fare una rotonda? Quanti incidenti devono esserci ancora per capire che questo incrocio è pericoloso?»

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