Dpcm e disparità commerciali, a Cesena prefettura chiamata in causa

Cesena

Che esista una differenza tra centri commerciali, complessi commerciali e parchi commerciali è una cosa che la maggior parte dei cittadini (spesso anche coloro che in questi luoghi ci lavorano) hanno appreso in queste ore. Il dpcm entrato in vigore ieri per le zone gialle (in cui rientra anche l’Emilia-Romagna) dispone che nei giorni festivi e prefestivi la chiusura degli esercizi commerciali che hanno sede in centri commerciali e mercati, ad eccezione di chi vende generi alimentari, di farmacie e parafarmacie, presidi sanitari, edicole e tabacchi, pare si salvino anche le parrucchiere in quanto attività artigianali.
A Cesena
Nel caso cesenate questo significa che dovranno certamente chiudere i negozi che hanno sede nelle gallerie del Lungo Savio e delle Terrazze. Salvo nuove disposizioni rimarranno invece aperti i negozi che hanno sede al Montefiore e al Famila, entrambi infatti figurano come complessi commerciali ed entrambe le realtà hanno annunciato che nel fine settimana saranno aperti. Lo ha fatto Trony al Famila con una mail rivolta ai propri clienti, lo ha fatto il Montefiore che ieri dopo aver inviato una circolare a tutti i negozianti per comunicare loro che non ricadevano nella casistica prevista dal Dpcm, giovedì ha divulgato, sullo stesso tema, anche una breve nota stampa.
L'Iper a Savignano
Un interpretazione del tutto simile a quella che ha dato l’Iper Rubicone, dove conviveranno situazioni differenti tra loro. La galleria risulta come centro commerciale e qui varranno le disposizioni previste dal dpcm, potranno aprire regolarmente, invece, i negozi all’esterno perché risultano essere inseriti in un parco commerciale.
«Caratteristiche assimilabili»
Interpretazioni del dpcm che non convincono il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, che nel merito ha chiesto l’intervento del Prefetto a sua volta in attesa di una circolare di chiarimento da parte del ministero dell’Interno. «Sul territorio comunale insistono strutture commerciali quali il Centro Montefiore nonché il complesso Famila Superstore di Torre del Moro, che non sono qualificate dal punto di vista urbanistico-amministrativo quali centri commerciali in quanto ciascuna attività presente è dotata di autonomo titolo di esercizio. Tuttavia - scrive l’amministrazione - presentano caratteristiche del tutto assimilabili ai centri commerciali, ovvero la collocazione in un unico immobile coperto a cui si accede mediante un’unica galleria ove tutte le attività si affacciano, si ritiene che debbano essere ricomprese nell’ambito di applicazione dell’art.1, co.9, l. ff) del Dpcm 3/11/2020».
In attesa del Viminale
Un convincimento nel quale sindaco e amministrazione si rafforzano «se si considera la finalità delle disposizioni del dpcm le quali, al di là di ogni giudizio, hanno come obiettivo quello di evitare il determinarsi di assembramenti in spazi chiusi a carattere commerciale nelle giornate festive e prefestive». Per cercare di fare chiarezza l’Amministrazione comunale si è attivata ponendo un quesito formale alla Prefettura chiedendo l’interpretazione autentica della norma in oggetto. «In attesa del riscontro al quesito da parte del Viminale, il Comune di Cesena ritiene non vi siano ragioni, ai fini dell’applicazione del decreto, per considerare diversamente i complessi commerciali Centro Montefiore e Famila Superstore Torre del Moro dai centri commerciali presenti sul territorio (Lungosavio, le Terrazze)».

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