Dopo le rapine a Borello di Cesena si prepara un confronto anti crimini e baby gang
Un tavolo di lavoro con riuniti tutti i soggetti coinvolti. Da tenersi entro 15-20 giorni per fare «un punto della situazione attuale» e creare una rete comune d’intenti e d’azione per contrastare l’insicurezza che circonda da tempo i residenti della frazione di Borello.
La mobilitazione
A propugnarne l’organizzazione in queste ore è il consigliere comunale Pd Enrico Rossi, borellese doc, da una decina d’anni presente costantemente sui banchi del consiglio comunale e da tempo in prima linea anche nel quartiere di residenza. «Alla presidente del quartiere Rita Persiani è già stato anticipato e ho il placet anche dell’Amministrazione comunale in tal senso. L’ultimo episodio avvenuto, con la serie di rapine notturne, è stato per me soltanto la punta dell’iceberg. Da tempo Borello non è più la frazione del passato sul fronte della sicurezza. Le baby gang, composte da una ventina di minorenni e più volte segnalate anche dal Corriere Romagna, quotidianamente sono in azione in queste zone. Giovanissimi che vediamo tutti i giorni, minorenni che non conosciamo personalmente se non prendendo atto dei furti e dei vandalismi che commettono in serie. Serve dare ai residenti strumenti certi e utili per affrontare tutte queste situazioni: e riunirsi e parlarne anche con le forze dell’ordine che inviteremo: è l’unica maniera per non nascondersi dietro al problema ma trovare strumenti per risolverlo».
Rossi ricorda battaglie del passato portate avanti anche da altre forze politiche: «Garantisco che all’epoca in cui arrivarono in zona Cas con i migranti di cui c’era un timore diffuso, Borello era invece in una situazione di tranquillità (correva l’anno 2016, ndr) rispetto a quanto viviamo attualmente. Non sono un frequentatore abituale del Bar Gallo. Ma recandomi in quell’esercizio commerciale e percepire la proprietaria ancora talmente impaurita e scossa da ciò che le era successo, da sentire il bisogno di chiamare i carabinieri anche soltanto per scendere dall’auto ed iniziare a lavorare prima dell’alba, mi convince ancor di più che serva riunirsi tutti insieme come cittadini e delineare un quadro esatto della situazione».
Le indagini
Le forze dell’ordine stanno lavorando per identificare gli autori delle rapine. Si sa già che sono persone di Cesena e che agiscono a volto scoperto nell’idea di restare comunque facilmente impuniti o quasi. Proprio come se fossero ancora minorenni: «Uno di loro sempre con un machete in mano, già nei mesi scorsi a Cesena era stato preso e “punito” per vari reati. Ma questo non lo ha fermato. Un dato di fatto che crea un senso di assenza di certezze della pena, che non è un argomento specifico del quale si possa parlare e prendere decisioni in un tavolo di lavoro a Borello. Ma per il quale rimando la palla anche ai nostri parlamentari locali, per far sì che possano in futuro impegnarsi e cercare di legiferare in maniera rafforzativa contro chi si sa che commette reati e ne snobba le conseguenze. Non dimentico di essere stato tra coloro che alzarono la mano e votarono positivamente ai progetti di una decina di anni fa sulle telecamere di sicurezza anche nelle frazioni. Un progetto costoso che nel tempo è stato ridotto di portata e rallentato proprio per i costi; ma all’Amministrazione vogliamo chiedere se, quanto e quando possa coinvolgere anche Borello, dove ora più che mai le persone ne sentono il bisogno. Il tutto in attesa di poterci dotare di strumenti certi per la cittadinanza con cui riportare Borello in una situazione di minor impatto da parte della micro criminalità».