Costi energetici raddoppiati in 5 anni: Il Comune cambia ancora “gestore”

Come stanno facendo le famiglie, anche il Comune di Cesena è alla continua ricerca di risparmi sulle bollette dell’energia elettrica, per motivi economici ma anche ambientali, e questo passa anche dalla ricerca di fornitori convenienti. Così, ormai da tempo, ogni anno cambia l’operatore con cui sottoscrive i contratti e accadrà anche nel 2025. Alla fine di quest’anno scadrà l’accordo che era stato stretto per il 2024 con “Nova Aeg”, società con sede a Vercelli, e dal 1° gennaio prossimo e fino al 31 dicembre seguente ci si affiderà a “Edison Energia Spa”, colosso con base a Milano, per dare elettricità agli edifici comunali: non solo il municipio ma, per esempio, tante scuole, la Biblioteca Malatestiana, la sede della Polizia locale, i centri sportivi, senza dimenticare i punti luce nelle aree verdi.

La spesa stimata per i dodici mesi di fornitura sfiora la cifra di 1,2 milioni di euro. Per la precisione, ammonta a 1 milione e 194mila euro. Si tratta comunque di numeri che possono subire variazioni sulla base di vari fattori, dall’andamento climatico a contrattempi o esigenze impreviste che possono manifestarsi. Però le condizioni contrattuali pattuite sono state considerate allettanti a Palazzo Albornoz. L’aumento di spesa è di circa 50mila euro rispetto a quanto è stato previsto a suo tempo per l’anno in corso, ma tenuto conto dell’esplosione dei costi energetici e delle necessità di fornire energia a nuove strutture ci si può accontentare di un incremento che tutto sommato è più contenuto di quanto si poteva temere.

Il salto era stato più vistoso nel passaggio dal 2023 (quando il fornitore era Enel) al 2024: si era passati da 867mila euro a 1 milione e 144mila euro. Nel 2022, a testimoniare l’incessante ricerca di risparmi, l’operatore era stato un altro ancora: “A2A Energia Spa”. Resta comunque il fatto che esaminando la situazione che c’era alla fine del decennio scorso in una manciata di anni gli oneri per l’elettricità che hanno pesato sulle casse comunali sono quasi raddoppiati: nel 2019 si era a quota 670mila euro. Tutto questo nonostante sforzi e risultati non da poco nella riduzione dei consumi, che dal 2011 a oggi si sono praticamente dimezzati, grazie a un percorso caratterizzato da interventi di efficientamento energetico eseguiti negli anni in modo strutturale negli edifici scolastici e pubblici: solo l’anno scorso ne sono stati programmati e realizzati una trentina. Una grossa mano la danno inoltre le fonti rinnovabili e “pulite”: sempre a partire dal 2011 ben 55 edifici scolastici cesenati sono stati dorati di impianti fotovoltaici, che garantiscano il 40% del fabbisogno energetico. La gara, però, è dura da vincere, perché i consumi si stanno elettrificando sempre di più e di conseguenza l’utilizzo di energia aumenta e i progressi tecnologici e la transizione ecologica faticano a stare al passo. Una dinamica su cui bisognerebbe fare una riflessione, perché non va mai dimenticato che produrre energia, visto che in gran parte lo si continua comunque a fare utilizzando combustibili fossili, significa immettere anidride carbonica in atmosfera. E questo finisce per avere effetti devastanti in termini di salute umana e di mutamenti climatici, le cui conseguenze si stanno drammaticamente toccando con mano in Romagna, sotto forma di alluvioni e altri fenomeni meteorologici estremi.

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