Col surfskate a Cesena da oggi si inizia davvero a fare sul serio
Pulmino Volkswagen al tramonto e tavola appoggiata al cofano: il salto negli anni Settanta è compiuto. Periodo col quale il legame è indiscutibile. Sì, perché il surfskate è nato nella decade più iconica del Novecento ma oggi, a Cesena, sta tornando con grande spinta. È qui che risiede la prima squadra di atleti che prenderà parte a una competizione ufficiale. Lo farà con l’associazione 101sb di Alessio Rovereti. Prima realtà del territorio cesenate che ha deciso di diffondere in Romagna questa attività nata tra Florida e California.
L’associazione
Surf e skateboard unite in un un’unica tavola? Acqua e asfalto insieme? Nessuna fantasia. È quello che Alessio e surfskate Italy hanno realizzato dopo anni trascorsi tra un ‘sogno americano’ particolare e una concreta passione. «Dal 2013 - racconta Rovereti, responsabile della disciplina surfskate per conto della Federazione Sport Rotellistici e istruttore della 101sb di Cesena - gestiamo una delle tre scuole di Skateboard più grandi e all’avanguardia di Europa. Da qualche anno, inoltre, abbiamo introdotto il surfskate. Una disciplina nata fra anni Settanta e Ottanta negli Stati Uniti che mischia lo skate e il surf. In Italia sta iniziando a costruirsi un pubblico». L’apporto di Rovereti, del suo staff e dei loro progetti potrebbe rivelarsi fondamentale: «Quest’anno porteremo per la prima volta in assoluto una squadra italiana ai campionati agonistici di surfskate. La prima data sarà il 23 febbraio a Pescara e gareggeranno molti ragazzi della scuola di Cesena».
Surfskate
Sport particolare dalle origini altrettanto particolari, spiega Rovereti. «Non è nata come disciplina sportiva. Quella che oggi è la tavola con cui gareggiamo era una sorta di mezzo di locomozione per i surfisti. Si stendevano sulle assi e con quelle si spingevano a bracciate nell’Oceano per raggiungere il punto nel quale avrebbero iniziato a cavalcare le onde, idem per tornare verso riva. Per questo anche le rampe non sono quelle dello skateboard tradizionale, ma assomigliano proprio a delle onde marine». Surfskate è arrivato in Italia solo nei primi anni Duemila: «Abbiamo codificato - racconta Alessio - e tradotto quella che era una banale abitudine in un’attività sportiva. Fino a farla diventare disciplina agonistica riconosciuta dal Coni e dalla Federazione Sport Rotellistici». Un percorso a step: «Abbiamo iniziato con degli incontri che un passo alla volta sono diventati allenamenti - prosegue - abbiamo ingaggiato altri allenatori, abbiamo formato i primi team divisi per capacità e fasce di età e siamo arrivati a oggi».
Il team
Una realtà strutturata con mezzi propri e determinata a crescere, a partire proprio da oggi alle ore 10 quando Rovereti e soci presenteranno, presso la struttura indoor dello skatepark di via Cadorna 41, nonché sede della 101sb, «La prima squadra agonistica italiana. Ci siamo dotati di un pulmino per garantire spostamenti autonomi ai ragazzi andando incontro alle esigenze delle famiglie. Abbiamo realizzato il primo skatepark coperto e abbiamo ricamato la nostra proposta. Istruttori preparati; insegnate di yoga certificato che attesti la comapatibilità muscolare dei ragazzi alla pratica della disciplina; diffusione della cultura sportiva. Regola caridine per avere un futuro».
Sono 300 gli iscritti in totale dai tre ai 60 anni di età, 50 i surfskater e migliaia di follower sui social. Tanti anche i surfisti : «Hanno la possibilità di allenarsi a secco per poi andare in acqua. La trasposizione di quello che veniva fatto in origine sulle coste americane».
Insomma, quel pulmino sotto il tramonto: «È l’istantanea perfetta, ma direi superata» chiude Rovereti ridendo.