Cesenatico, i granchi blu colonizzano il porto canale: ragazzi a caccia con polli-esche

Cesena

Super corazzati e senza rivali, i granchi blu stanno prendendo la supremazia anche sulle foci di fiumi e sugli sbocchi di canali, dopo avere preso rapidamente possesso del mare, fin sotto costa, dove qualche nuotatore autunnale ne sta vedendo tanti in questi giorni in mezzo a un gran numero di carcasse di loro “cugini” romagnoli che hanno avuto la peggio. Il porto canale di Cesenatico è stato ormai colonizzato da una miriade di questi grossi e voraci crostacei originari dell’Oceano Atlantico. E i pescatori sportivi lungo la Vena Mazzarini se li trovano spesso irrimediabilmente appesi all’amo della canna da pesca al posto del pesce. Intanto, ci sono ragazzini che si radunano davanti al municipio, e tra le barche storiche per andare a pescarli nella parte superiore del porto canale, dopo avere escogitato un modo per catturarli in gran quantità: calano in acqua un semplice filo di nylon con una coscia di pollo legata all’estremità e la presa delle potenti chele del granchio blu è talmente tenace che non ne vogliono sapere di mollare la presa. E così vengono portati “a grappoli” sulla banchina, andando a riempire secchi e bidoni sempre più capienti.

I granchi blu presenti nella parte superiore del porto canale, dove l’acqua salata finisce per mischiarsi a quella dolce, sono tanti e ben visibili popolando un fondale poco profondo. Ormai la gente del posto ci sta facendo l’abitudine e restano solo i forestieri ad osservarli con curiosità mista a stupore, mentre si arrampicano a decine lungo le pareti delle sponde del porto canale, fin quasi raggiungere la superficie dell’acqua.

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Già da un paio di mesi il granchio blu è diventato un pericolo conclamato per la pesca costiera, per via della sua crescita esponenziale favorita dalla notevole capacità riproduttiva e della sua impressionante voracità. Ne stanno facendo le spese, prima di tutto, i pescatori che in modo professionale praticano la pesca con strumenti e attrezzi fissi: reti da posta, bertovelli-cogolli, nasse. Questi granchi “super giganti” alloctoni, che possono raggiungere i 20 centimetri di larghezza e sono armati di “speroni” e robuste chele, non hanno alcuna difficoltà a tagliare o spaccare le sottili maglie in nylon delle reti da posta calate in mare dai pescatori. E una volta aperta la strada, predano il pesce rimasto impigliato dentro. Se fino a un anno fa se ne vedevano una solo qualche decina nel corso di una stagione di pesca, i pescatori riferiscono che adesso se ne raccolgono a migliaia ogni giorno nelle reti. E una volta sbarcati a terra, riscuotono ancora scarso valore commerciale: quando va bene, vengono pagati 2-3 euro al chilo a chi li cattura e prova a smerciarli. Il problema, al di là dell’eventuale commercializzazione futura di questi crostacei gustosi per la sapidità della loro polpa, è che bisogna trovare un modo per tenere sotto controllo l’allarmante proliferazione del granchio blu, il cui nome scientifico è “Callinectes Sapidus”.

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