Cesena, violenza sulle donne: un software per mettere in rete tutti i servizi per combatterla
Per fronteggiare e arginare fenomeni pericolosi come la violenza sulle donne, a Cesena si è instaurata sul territorio una rete che mette in dialogo tutti i presidi e le professionalità (Servizi sociali, comunali, Ausl Romagna, operatori, educatori, psicologi, psichiatri, medici, infermieri, ufficiali di pubblica sicurezza, docenti, avvocati, orientatori, volontari e associazioni che operano a vario titolo sul tema). È proprio su questa base che la cooperativa “LibrAzione” attuale gestore del Centro donna/antiviolenza del Comune di Cesena ha partecipato, con il progetto “Domino: la rete in rete”, all’avviso pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le pari opportunità per il finanziamento di progetti di informazione e sensibilizzazione rivolti alla prevenzione della violenza maschile contro le donne e per la promozione di buone pratiche nelle azioni di presa in carico integrata da parte delle reti operative territoriali antiviolenza delle donne vittime di violenza maschile.
In linea con l’attuale organizzazione territoriale e con la complessità della problematica della violenza di genere su donne e minori, che chiama in causa diverse istituzioni e competenze professionali, il Centro ha dunque il dovere di interagire con altri nodi essenziali del territorio, con quelli cioè che hanno compiti di presa in carico, di cura sanitaria, di progettazione di inserimento abitativo in situazioni di emergenza e urgenza, di reinserimento sociale e di tutela: Servizi socio-sanitari, Forze dell’ordine, comunità di accoglienza donne e madri-bambino, associazioni di volontariato.
“L’impegno contro la violenza di genere del Comune di Cesena – commenta l’assessora alle Politiche delle differenze Giorgia Macrelli – si è concretizzato con l’avvio di un percorso formativo, in collaborazione con il Centro Donna, che ponesse le premesse per la costituzione della rete antiviolenza locale. Il percorso ha facilitato una prima conoscenza reciproca dei servizi e degli operatori, uno spazio di confronto e di avvio di lavoro integrato fra servizi del pubblico e privato sociale che operano localmente sul tema. In più, ha consentito di lavorare sull’acquisizione di un linguaggio comune e di un’ottica di intervento condivisa fondata sull’integrazione. Tuttavia, il turnover dei referenti ed operatori, la nascita di nuove azioni e servizi, l’urgenza di portare avanti ciascuno il proprio compito, l’evoluzione delle normative nei rispettivi ambiti di intervento, hanno reso complesso il dialogo fra servizi e il mantenimento della rete locale. I casi su cui gli operatori si confrontano nell’operatività quotidiana necessitano non solo dell’intervento di più soggetti che fanno parte della rete, ma anche che i vari soggetti agiscano in maniera integrata, concertando e concordando gli interventi e i supporti per incidere in maniera più efficace sulla qualità e la quantità degli interventi. Sono necessari spazi di confronto operativo agile e costante, di strumenti che consentano una rapida informazione reciproca sui casi seguiti, chiarezza di ruoli e di modalità di intervento, risorse per aggiornamento e formazione continua, presidio della rete nei territori limitrofi”.
La progettualità sosterrà e potenzierà il tavolo locale antiviolenza di Cesena con funzioni di spazio di condivisione per la definizione congiunta e condivisa di procedure, progettazioni, attività di formazione e aggiornamento, osservatorio dati; redazione condivisa di un modello formalizzato di procedura operativa di presa in carico; progettazione e messa a punto di un software condiviso e utilizzabile da tutti i nodi della rete che consenta a ciascuno di inserire e aggiornare dati di tracciabilità degli interventi/azioni che un soggetto della rete ha attuato o sta attuando rispetto al caso comune; visualizzare informazioni e dati utili inseriti dagli altri servizi nelle varie fasi di presa in carico del caso comune; collaborare alla raccolta di dati statistici utili allo studio complessivo del fenomeno nel territorio da riportare al tavolo provinciale della Prefettura; apertura e avvio di due nuovi presidi curati dal Centro antiviolenza di Cesena come punto di riferimento dei territori della Valle Savio (Comune di Sarsina o Mercato Saraceno o Bagno di Romagna), con funzioni di ascolto, accoglienza, orientamento ai servizi della rete, raccordo tra i nodi della rete e gli altri servizi territoriali e di comunità; formazione e aggiornamento rivolta agli operatori.