Cesena, vandali ai giardini Serravalle: casetta dei libri rimossa dai benefattori e invito al Comune a reagire

La casetta dei libri ai giardini Serravalle, frutto di un gesto generoso fatto 5 anni e mezzo fa da due amanti del bello e della cultura, Sandra Canduzzi Pieri e Renzo Zignani, è stata tolta da lì, con l’intenzione di non installarla più. I vandalismi fatti nello scorso fine settimana da una banda di ragazzi hanno lasciato troppo l’amaro in bocca a chi l’aveva posizionata nella porzione dell’area verde che guarda verso la gradinata che conduce a via Cesare Battisti. Vedere strappati e sparsi ovunque per terra centinaia di fogli del libri portati e presi in quell’allegra postazione liberamente a disposizione di tutti è stato un brutto colpo e un esempio di ignoranza davvero insensata. E come se non bastasse, i vandali hanno anche seminato pile usate svuotando un raccoglitore di quel materiale nocivo per l’ambiente, dopo averlo rubato chissà dove. A questo punto, Sandra Canduzzi Pieri ha deciso di dire basta, dopo che comunque i soliti stupidi si erano già accaniti più volte contro lo sportello, e l’altro ieri la casetta è stata rimossa. È rimasta piantata nel terreno solo la “gamba” che la sosteneva. È stata una decisione sofferta, che non va però presa come una resa ma come un grido di dolore e una denuncia pubblica per avere maggiore cura di quei frequentati giardini in pieno centro e garantirne la sicurezza, che è sempre più precaria nelle ore serali e notturne.

Grande il dispiacere di chi vive quotidianamente quello spazio pubblico, ben sintetizzato da questo appello di un pensionato: «Il Comune deve agire subito per ricostruire quella capannina, dimostrando che il vandalismo non piega la nostra volontà di preservare il bene comune. Inoltre, servono misure concrete: sorveglianza mirata, pene rapide e riparative per i responsabili, e un coinvolgimento più diretto dei cittadini nella protezione di questi spazi. Non possiamo permettere che episodi come questo spingano le persone a desiderare un “fascismo democratico” per garantire l’ordine. La vera risposta è un’azione immediata e determinata delle istituzioni, per ribadire che la cultura non si piega alla barbarie».

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