Cesena, uno striscione per rispondere allo sfregio delle scritte no Vax al Campus

Dalle alte cariche dello Stato con la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, alle istituzioni territoriali come il presidente della Regione Michele De Pascale, il sindaco Enzo Lattuca e la Giunta. Passando dalle autorità dell’Ateneo: il rettore Giovanni Molari e il presidente del Campus Mirko Viroli. Fino all’unanime condanna delle diverse forze politiche. Sono arrivate da ogni livello censura e solidarietà per quanto accaduto al Campus universitario di Cesena nei giorni scorsi. Quando due o più malintenzionati, nel presunto “anonimato” della notte (non hanno considerato le telecamere di sicurezza della struttura) hanno deciso di imbrattare le pareti esterne dell’immobile con scritte “complottiste”. Dallo sdoganato “Vax e 5G = morte” ai più fantasiosi “Aviaria frode” e “CO2 frode”.
Tutti esprimendo la propria opinione hanno promesso impegno e attenzione nel contrasto a questi episodi «intollerabili». Anche «i veri offesi», afferma Pietro, studente della facoltà di Ingegneria. «Quanto successo non può passare inosservato – continua - non basta la materiale cancellazione delle scritte». Un sentimento scaturente «dall’attacco che ci è stato sferrato: colpire l’Università - spiega lo studente – equivale a ferire chi dentro quegli spazi cerca di costruirsi un futuro, macchiato da quella vernice, con sacrifici economici e fisici per anni».
Un desiderio di rivalsa per stigmatizzare: «Vogliamo farci vedere, ma senza sporcare (ride ndr.)». «Vorremmo realizzare uno striscione – illustra Pietro - da appendere sui muri dell’edificio sfregiati da gente che, nell’ignoranza, pensa di avere risposte a tutto. La verità risiede nello studio, nella cultura, in scienza e conoscenza». Un lungo lenzuolo bianco recante la frase “I muri si sporcano, le menti si aprono!”. L’appello: «Cerchiamo qualcuno che ci fornisca lo striscione – dice il futuro ingegnere – e chiediamo alla direzione del Campus il permesso di esporlo sulle pareti». Un richiamo alla coesione: «Spero nella corrispondenza di tanti colleghi: alla rabbia dei complottisti rispondiamo con l’intelligenza».