Cesena, strage dei Bretoni: sì al monumento per le 5mila vittime e studi per convegni e mostra in occasione dei 650 anni nel 2027
Un monumento alla memoria dei 5mila cesenati che nel 1377 furono trucidati in quello che è passato alla storia come il sacco dei Bretoni, è «un’idea che si può valutare». Lo dichiara il vice sindaco Christian Castorri, che poi aggiunge che «su quale tipo di opera e dove collocarla si può discutere». Ma prima - prosegue - c’è una cosa più semplice, meno costosa e più rapida che vuole fare al più presto: «ripristinare» accanto alla piazzetta intitolata “ai Cesenati del 1377”, nella zona davanti all’ufficio anagrafe del Comune, la targa per ricordare e raccontare sinteticamente quel tragico episodio. Ne esisteva infatti una di fianco al cancello d’accesso al parco della Rimembranza che circonda la rocca, ma ora non c’è più.
Un nuovo stimolo a ragionare di queste cose è arrivato dal ricordo, riportato sul “Corriere”, di un convegno che si svolse a Firenze nel 1984, uno dei primi in cui si tornò a parlare pubblicamente di uno dei più grandi eccidi della storia medievale, compiuto dai mercenari comandati da John Hawkwood (Giovanni Acuto nella versione italianizzata), su ordine del cardinale Roberto di Ginevra (che successivamente divenne antipapa), per punizione alla reazione di alcuni cesenati, vessati dalle angherie e ruberie della soldataglia che si era acquartierata sul territorio. Quell’incontro di 41 anni fa fu voluto da Michele Massarelli, straordinario uomo di cultura, che portò con lui un altro cesenate, l’artista Lorenzo Sirotti, che nell’occasione mostrò anche il bozzetto di una possibile opera per tenere viva la memoria di quello sterminio, che azzerò quasi completamente la popolazione. Daniele Braschi, nipote dell’artista, ha rilanciato la proposta del monumento. Castorri è aperto a ragionarci sopra.
Intanto, l’assessore alla Cultura, Camillo Acerbi, esprime l’intenzione di valorizzare quella pagina nera della storia cittadina, cogliendo l’occasione rappresentata dal fatto che nel 2027 cadrà un anniversario significativo: 650 anni. Fin dall’anno prossimo, si pensa di mettere in piedi un percorso organico e importante, dando impulso a «una grande ricerca, facendo tesoro di studiosi di valore che abbiamo a Cesena - dice l’assessore - a partire da Andrea Sirotti Gaudenzi, autore di un bel libro in proposito e uno dei massimi conoscitori di quei fatti, approfondendoli anche con ricerche d’archivio». Il tutto accompagnato da «momenti di restituzione alla città, sotto forma di convegni, studi, pubblicazioni e magari anche una mostra documentaria». A incoraggiare un impegno su questo fronte - prosegue Acerbi - c’è il fatto che «a Cesena ci sono un’attenzione e un amore particolari per il passato e tutte le iniziative organizzate su questi temi hanno anche ottimi riscontri di pubblico. Inoltre, possono contare su appassionati del posto, singoli o costituiti in associazione, che fanno un lavoro prezioso».
Tra gli esempi di questa passione e dedizione si sono un paio di video dedicati proprio alla strage dei Bretoni, con molte visualizzazioni su social e canali online, legati ai contenuti del libro “L’eccidio di Cesena”, scritto appunto da Andrea Sirotti Gaudenzi, pubblicato dalla casa editrice Maretti e premiato l’anno scorso al “Salotto del Bancarella”, svoltosi a Pontremoli in occasione del famoso Premio letterario: uno del 2021 di un’iniziativa sotto l’egida della parrocchia di Budrio retta da don Filippo Cappelli, un altro, più recente, di una conferenza che l’autore tenne alla Biblioteca Malatestiana.