Cesena, sindacalista licenziato a Technogym: petizione di Avs per fare dietrofront ed elogi del collega rsu nella bacheca in azienda

Il licenziamento di un sindacalista della Fiom, che oltre a essere rsu di Technogym era anche anche responsabile dei lavoratori per la sicurezza, viene accolto con amarezza a viso aperto anche da un collega di un’altra sigla. Attira inoltre l’attenzione di Alleanza Verdi Sinistra, che si prepara a lanciare una petizione per chiedere di bloccare questo provvedimento disciplinare così estremo.

Ieri nella bacheca sindacale all’interno dell’azienda è comparso, accanto all’articolo che riportava la notizia e la protesta dell’Area Radici della Fiom Cgil, un messaggio del rappresentante della Uilm, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’attività svolta a tutela dei dipendenti dal lavoratore-sindacalista cacciato.

Sul fronte politico, è stata invece la candidata alle elezioni regionali nella lista Avs, Marta Garaffoni, a schierarsi col licenziato e con la Fiom, parlando di «fatto di una gravità estrema». Ha evidenziato che «il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è una figura importante per poter intervenire sui rischi nei posti di lavoro» e invece «è osteggiato dai datori di lavoro capaci solo di dire “mai più” dopo che gli infortuni avvengono». Le sei lettere di contestazioni, culminate nel licenziamento nonostante siano state impugnate e siano ancora tutte pendenti davanti al giudice o all’ispettorato del lavoro, vengono viste da Garaffoni come «un modo per silenziare e scoraggiare l’attività per i diritti dei lavoratori, liberandosi facilmente di chi chiede giustizia». Convinta che la logica del licenziamento sia proprio quella è la Fiom, che, in attesa di un’assemblea per valutare eventuali forme di protesta dei lavoratori, ha già annunciato che presenterà anche ricordo per attività antisindacale. Dal canto suo, Technogym ha replicato che la misura disciplinare è stata presa non per ostilità contro il sindacalista ma per mancanze che avrebbe avuto come lavoratore.

La candidata di Avs ricorda anche che «il licenziamento permette alla ditta di evitare che quel lavoratore possa nuovamente far parte della rsu e della rls, perché un lavoratore licenziato non può partecipare alle elezioni sindacali previste per tra pochi mesi».

Per dire basta alle «punizioni a chi protesta e a tutti gli sfruttati che osano chiedere diritti e giustizia», Avs ha deciso di «reagire», chiedendo a tutti di «essere solidali e indignarsi, perché quello che è accaduto qui ci riguarda tutti nel profondo».

Per queste ragioni - conclude Marta Garaffoni - si organizzerà «una petizione per chiedere immediatamente la cancellazione del licenziamento», perché «ribellarsi è giusto, ribellarsi è ora».

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