Cesena, sindacalista licenziato a Technogym dopo tre contestazioni in due settimane: i vertici nazionali Fiom danno battaglia
L’assemblea generale del Comitato centrale Fiom, massimo organo nazionale del sindacato dei metalmeccanici della Cgil, esprime «ferma e piena condanna» per il licenziamento del rappresentante dei lavoratori e rls da parte di Technogym. È una presa di posizione che pesa, perché contenuta in un ordine del giorno votato all’unanimità in un contesto in cui molto raramente ci si esprime su casi di singoli lavoratori. Segno che la questione viene ritenuta particolarmente grave e la si vuole anche trasfomare in una lotta simbolo.
Dalla Fiom parlano di «atto apparentemente ritorsivo», contrariamente alla tesi sostenuta dall’azienda per cui sarebbe stato punito il lavoratore, per sue mancanze, e non perseguitato il sindacalista per l’attività a tutela dei dipendenti. I rappresentanti dei metalmeccanici della Cgil suffragano la loro convinzione che non sia così rendendo note le date dei sei richiami fatti al rsu-rls e sfociate alla fine nel licenziamento. Si tratta di «un’improvvisa sommatoria di lettere, in un brevissimo lasso di tempo, tutte comminate a un operaio esperto», con oltre 30 anni di anzianità lavorativa nell’azienda e ormai vicino alla pensione. Dopo due contestazioni disciplinari nel 2022, nell’anno in corso Paolo Severi se ne è viste rifilare quattro, tre delle quali lo scorso mese, nell’arco di appena tre settimane: il 3, il 7 e il 17 ottobre.
Fiom conferma la volontà di «valutare in ogni sede le più opportune azioni per contrastare il licenziamento del delegato».