Cesena, “rifare il Ponte Nuovo alzandolo”: input del sindaco Lattuca al commissario Curcio

Cesena
  • 23 gennaio 2025

Rifare il Ponte Nuovo alzandolo, per adeguarne la conformazione rispetto all’alveo del fiume, e modificandone l’incidenza rispetto a quello attuale e nel rapporto con il Savio che vi scorre sotto. Un desiderata del Comune per tutelarsi completamente o quasi nei confronti di eventuali futuri eventi alluvionali, come quello del maggio 2023. A esprimere il concetto direttamente al nuovo commissario straordinario per l’alluvione, Fabrizio Curcio, è stato il sindaco Enzo Lattuca durante la visita di due giorni fa sul territorio romagnolo. Una delle tappe l’ha fatta a Cesena, prima di proseguire il suo viaggio nel cuore dell’alluvione incontrando a Forlì tutti i sindaci delle aree provinciali alluvionate.

Lattuca e Curcio avevano appena visitato il cantiere aperto sul Pisciatello, a Case Castagnoli. Proseguendo nelle ispezioni, si sono fermati sull’area del Rio Marano ed infine al commissario è stato mostrato quello che era il cuore dell’emergenza a Cesena: il Savio nel tratto cittadino.

«Questo è stato il fulcro dell’emergenza durante la giornata del 16 maggio 2023 - ha spiegato Lattuca a Curcio - con l’esondazione che è iniziata dall’argine, sul lato verso il centro, ma poi si è subito allargata anche alla zona dell’Oltresavio, dove le sponde e gli argini sono rialzati di parecchio rispetto al livello della strada».

Lattuca ha spiegato e mostrato la conformazione di via Riccione e via Cattolica, rapportandola al fiume. E Curcio ha osservato come sotto le arcate del Ponte Nuovo ci siano vegetazioni e grossi tronchi d’albero a ostruire la parte centrale dello scorrimento de fiume. «Opera delle più recenti piene - ha dettagliato Lattuca al commissario - L’intervento per la rimozione è stato già calendarizzato per il prossimo 10 febbraio».

Le problematiche del fiume nel cuore della città sono evidenti. E al commissario sono state spiegate le operazioni in corso: «Dal ponte della ferrovia, risalendo per la passerella pedonale, il Ponte Europa Unita, il Ponte Nuovo e il Ponte Vecchio - dettaglia Lattuca - verranno portati via 75mila metri cubi di terra per abbassare il livello di scorrimento dell’acqua dai 30 ai 50 centimetri, in modo da farla defluire più velocemente. È uno dei tre interventi già programmati. L’altro, in corso anche più a monte, è la sistemazione della vegetazione e l’ultimo è la risagomatura dei punti deboli degli argini».

Il Ponte Nuovo, in caso di alluvione, tornerebbe ad essere cuore pulsante delle problematiche, anche se non è quello più ostruente tra i ponti cittadini. Palma che spetta da sempre al ponte ferroviario più a valle. «Il Ponte del Risorgimento, a differenza di quello della ferrovia, sul quale non mi esprimo su quanto possa essere difficile da sistemare e cambiarlo per non fare “da tappo”, certamente è la principale problematica. Soprattutto se paragonato al Ponte Vecchio, molto più alto, al di sotto del quale l’acqua scorre senza problemi, e al Ponte Europa Unita, di fattura recente, che non presenta problematiche di ampiezza per il deflusso dell’acqua. Il Ponte del Risorgimento sarebbe invece sicuramente da rifare. E nel caso, noi possiamo anche fare dei passi per spingere avanti progettazioni in tal senso».

L’idea del Comune parte sicuramente dagli studi della conformazione di scorrimento del tratto cittadino del Savio, in rapporto a quanto accaduto a maggio 2023. Ma a dare un impulso alla progettazione e ai lavori, con così tanto altro di «più urgente da fare nel territorio» per contrastare le alluvioni, potrebbe essere soltanto un intervento diretto del commissario Curcio. Sarebbe necessario ritagliare uno spazio economico anche per questa parte del centro di Cesena, tra le più alluvionate, all’interno di quelli che saranno i conti economici del prossimo futuro per finanziare opere per mettere in sicurezza i corsi d’acqua.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui