Cesena, protesta silenziosa contro il metanodotto a suon di cartelli alla Festa dell’Unità. Il sindaco: “Opera essenziale”

Il tradizionale incontro del sindaco e della sua giunta nel contesto della Festa dell’Unità al parco “Frutipapalina” di Sant’Egidio è stato scandito da una protesta silenziosa ma con cartelli ben visibili e duri che ha accompagnato l’intera serata. Avevano a che fare col metanodotto di Snam che è in fase di realizzazione sul territorio cesenate, e in particolare la lotta che sta portando avanti una coppia che negli anni ha creato a Provezza una fattoria con 90 animali e con centinaia di alberi e a cui è stato comunicato che quel piccolo pezzo di paradiso sarà attraversato dalle condutture del gas e sottoposto al vincolo di servitù. Che significa la possibilità per il colosso dell’energia di fare lavori quando vorrà: uno scenario che scoraggia Federico Raspadori e Marta Garaffoni a continuare a spendere tante energie e soldi su quel terreno su cui penderà una spada di Damocle. Per questo, come è stato fatto in altre zone modificando il progetto, avevano chiesto di deviare il tracciato dell’opera in un campo distante poche decine di metri, ma la loro richiesta è rimasta inascoltata da Snam. A quel punto, chiedono di avere allora la possibilità di portare avanti il loro sogno in un’altra area simile, al posto di quella dove vivono attualmente in via Del Grillo. Ma anche questo piano B è stato per ora ignorato. Ieri sera, assieme all’amico scrittore Massimiliano Fusai, hanno allora deciso di fare conoscere la loro storia mostrando numerosi cartelli su cui hanno scritto perché in generale il metanodotto è un’opera sbagliata e più nello specifico perché sono convinti che rovinerà irrimediabilmente la loro vita. Una scena per esprimere dissenso che non si vedeva da anni alla Festa dell’Unità.

Il sindaco Enzo Lattuca ha risposto che quel metanodotto serve, perché nonostante la transizione ecologica per altri 20 o 30 anni saremo dipendenti dal metano, a cui non si può rinunciare perché è essenziale per le attività produttive. Ha poi detto che quell’intervento è molto meno impattante rispetto a tante altre opere di interesse pubblico e fondamentali per la collettività, criticando la posizione di chi dice “non nel mio giardino”. Ha infine aggiunto che in prospettiva quelle condotte interrate potranno trasportare l’energia pulita del futuro: l’idrogeno.

Nelle ore seguenti, attraverso un post, Federico Raspadori ha ribattuto che in realtà il gasdotto Sestino-Minerbio che passerà anche a Cesena e in altri comuni del comprensorio non serve all’Italia, perché il livello attuale di trasporto e stoccaggio del metano è di 110 milioni di metri cubi, mentre il consumo nazionale è di 60 milioni, e in costante diminuzione. Ha inoltre detto che da quei tubi non passerà idrogeno, come ha chiarito un servizio andato in onda su “Presa diretta”.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui