Cesena: pestato a scuola dal branco per aver difeso un amico che aveva subito il furto dello scooter

Cesena
  • 28 marzo 2025

È stato vittima di un vero e proprio agguato all’ingresso di scuola. Perché ritenuto uno “scomodo testimone” di un furto avvenuto proprio in ambito scolastico: quello di uno scooter che era stato rubato ad suo amico.

Stanno emergendo a poco a poco tutti i dettagli di quella che si evidenzia come una doppia denuncia inerente il caso del minorenne picchiato e ferito da un gruppo di coetanei prima della campanella di qualche giorno fa.

La vicenda come detto confluirà in due distinte denunce: una per furto e ricettazione, l’altra per le lesioni riportate dall’aggressione messa in atto dal branco. Una querela è stata già in gran parte formalizzata al Commissariato di polizia. L’altra lo sarà in futuro.

Tutto ha avuto inizio la scorsa settimana. Quando uno studente di uno degli istituti del “concentramento scolastico” nella zona tra Iti, Geometri e “Versari-Macrelli si accorge di esser stato derubato dello scooter. Con l’aiuto anche di un docente scattano ricerche e il veicolo viene ritrovato sotto al vicino viadotto Kennedy. Parzialmente cannibalizzato in alcune parti.

Iniziano le indagini per capire cosa sia successo e come sia potuto avvenire il furto in orari scolastici. Di li a poco tempo, sui social, la vittima del furto nota, sui profili media di un ex studente del suo stesso plesso ora trasferito in una scuola diversa, fotografie di pezzi di scooter identici a quelli cannibalizzati dal suo che era stato rubato. Scatta l’organizzazione per salire nella frazione collinare a ridosso della Valle Savio dove questo minorenne vive. Qualcuno accompagna il derubato per non lasciarlo solo, si mette “alle strette” il potenziale autore del furto parlando anche con sua madre. Alcune parti dello scooter vengono restituite. Altre no. Ma tutto sembra finire lì. Almeno fino a lunedì. Quando uno degli accompagnatori del derubato sta andando a scuola e viene avvicinato da un coetaneo che cerca di strattonarlo e allontanarlo dagli ingressi degli istituto. Lo “accusa” di aver contribuito a recuperare il materiale rubato. Volano prima parole. Poi partono gli spintoni e le botte. Il minorenne vittima dell’agguato in un primo momento sembra poter sostenere il confronto. Ma quando viene contemporaneamente aggredito da più persone, alla presenza anche del sospettato del furto allo scooter, viene sopraffatto: picchiato dal branco per aver “osato” intromettersi in questioni che riguardavano un suo compagno di scuola ed amico, e non direttamente lui.

«Una situazione che non possiamo permettere che accada e sulla quale non si può soprassedere». Sono le parole del genitore della vittima dell’aggressione. Che da sole bastano (unite all’intervento della polizia fatto scattare lunedì dalla vice presidenza scolastica) a far capire bene come tutte e due le vicende, sia il furto dello scooter al suo amico che il pestaggio brutale, non resteranno senza un seguito di giustizia. In due distinte parti di un’unica vicenda che finiranno in futuro al vaglio della magistratura minorile.

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