Cesena, neonata con un difetto cardiaco vive in una stanza senza riscaldamento: «Aiutateci a trovare una nuova casa»
Vivono a Cesena da anni ed è qui che da circa tre mesi sono diventati genitori, ma proprio lo stato di salute della loro figlia rende la loro già precaria situazione abitativa insostenibile e particolarmente critica. Ucraina lei, in Italia con regolare permesso, cittadino italiano di origine algerina lui, in Italia da ormai 30 anni e con un lavoro stabile e a tempo pieno vivono in quello che a stento può definirsi un monolocale: «Una stanza fredda umida, senza riscaldamento e con la muffa, dove non c’è nemmeno una vera e propria cucina», lo descrive la donna.
Da quando hanno saputo della sua gravidanza si sono attivati per cercare una alternativa a quella stanza, che sapevano essere poco adatta all’allargarsi della famiglia, ma finora non hanno ottenuto alcun risultato: «È ormai un anno che cerchiamo, siamo iscritti a tutte le agenzie e non solo di Cesena ma anche ad esempio a Forlimpopoli, a Mercato Saraceno, ma niente, non riusciamo a trovare niente».
La ricerca è diventata più urgente quando all’ottavo mese di gravidanza le hanno prospettato l’alta probabilità che la sua bimba nascesse con un difetto cardiaco. «Mi avevano detto a volte le cose si sistemano da sole negli ultimi mesi di gravidanza, ma così non è stato per la nostra bimba». In questi giorni sono al Sant’Orsola per una cateterizzazione cardiaca: «Ha tre mesi e dieci giorni - racconta la mamma - e questa è la seconda cateterizzazione, questi sono interventi piccoli, ma tra un mese circa dovrà subire l’intervento più grosso al cuore, quello in cui dovranno aprirla e dopo quell’intervento non posso portarla in quella casa», nonostante il tono calmo e pacato è forte il senso di urgenza e la forza del suo appello.
«Ci siamo rivolti anche ai Servizi Sociali, ma in tre mesi non sono ancora riusciti a trovare una soluzione, eppure la nostra è una situazione grave e particolare». Il tempo stringe e la necessità di trovare una soluzione abitativa più adeguata, un luogo dove la loro bimba possa trascorrere in sicurezza e tranquillità quella che sarà una delicata convalescenza è ora ancor più urgente. «Speriamo che qualcuno ascolti la nostra storia e ci aiuti. Non chiediamo una casa gratis, mio marito lavora e siamo in grado di sostenere un affitto, ma finora non abbiamo trovato nulla. Che sia a Cesena o nei paesi vicino a noi andrebbe bene lo stesso».