Cesena: nasce un‘associazione per rivitalizzare gli spazi del Foro Annonario

La piazzetta all’interno del Foro annonario «resta uno spazio gratuito, fresco d’estate, caldo d’inverno, non solo un rifugio offerto, ma la possibilità di continuità di incontri per la città, nonostante il freddo e nonostante il caldo, e perciò opportunità di scambi culturali, ricreativi, gastronomici». Partendo da questa convinzione un gruppo di cittadini che vogliono recuperare l’anima sociale di quello spazio, che storicamente l’ha sempre avuta, lancia una sfida, rivolta anche a tutto il mondo politico e alle realtà del volontariato. Lo fa dando vita all’associazione “Per un Foro popolare”. Dopo avere stimolato incoraggianti «esperienze musicali, e anche commerciali, che hanno visto l’aggregazione solidale delle attività del mercato coperto con quelle esterne», rilancia: «Siamo in attesa di altre attività, di carattere culturale e di tipo ricreativo», anche per fare emergere «una nuova cultura politica che veda nel Foro annonario un bene comune». Con l’obiettivo di farne, poco a poco, «un laboratorio animato da gruppi, uomini e donne che credono nel valore della convivenza, praticabile in una città come Cesena, di non ampie dimensioni». L’input è rivolto anche al sindaco e a tutte quante le forze politiche, perché «la vera politica accade là dove si ha cura dei rapporti con la gente e con la sua volontà di partecipazione».

La crisi del Foro è «conseguente alle scelte fatte», che chi fa parte della neonata associazione critica. Ma ora ci si vuole concentrare sul modo in cui rivitalizzare quel luogo, «considerando l’opportunità che la fragilità degli errori compiuti può offrire: uscirne insieme scegliendo una cultura di collaborazione per costruire rapporti in cui l’interesse per il bene comune può superare la mentalità competitiva e attivare un atteggiamento riparativo per gli errori compiuti, rinforzando il senso di responsabilità civica. Questo l’obiettivo principale dell’associazione, che intende però estendere questa corresponsabilità attraverso una pluralità di voci, che assuma la ricostruzione di un luogo spento. Ovvio quindi - sottolinea il gruppo “Per un Foro popolare” - il nostro collegamento con i gruppi di volontariato a Cesena, anche con l’aiuto di VolontaRomagna».

Non si parte da zero: «Ogni luogo della città va vissuto e con la presenza a volte si possono avere piacevoli sorprese. Anzi, proprio i luoghi vuoti di senso vengono spesso utilizzati spontaneamente e addirittura valorizzati sotto la spinta di bisogni, anche contingenti, comunque espressivi della necessità di tenere conto che la gente comune, quotidiana, spesso, usando degli spazi della città suggerisce progetti che marcano la differenza rispetto a quelli ufficiali. Così i tavolini, le sedie intorno, venivano occupati, favorivano incontri e amicizia. La presenza di attività commerciali non è l’unica nota del Foro, il valore aggiunto è la cordialità della cucina “Burro e Salvia”, quella del “Bar del Mercato”, collegato all’esperienza del ristorante “Welldone-Cils”, che include ragazzi e ragazze diversamente abili nel servizio ai tavolini, la sensibilità sociale di Conad, col suo motto “persone oltre le cose”, tutte proposte di un’economia che cerca di mantenere un volto umano».

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