Cesena, minori stranieri non accompagnati: “Il Governo taglia le risorse e mette in difficoltà i servizi sociali”

Cesena
  • 17 gennaio 2025

Prendersi cura dei minori stranieri senza famiglia e abbandonati presenti sul nostro territorio è un dovere ma anche un investimento. “Nonostante questa premessa di particolare rilevanza - sottolinea il Comune di Cesena in una nota - ad oggi il Governo ha tagliato in modo netto le risorse destinate ai Comuni al fine di garantire questo servizio di accoglienza, accompagnamento e assistenza. A fronte di una spesa di 129.767,49 euro relativa alla presa in carico di 7 minori da parte dei Servizi sociali dell’Unione dei Comuni Valle del Savio e di una richiesta di rimborso pari a 82.500 euro, l’Ente sarà assegnatario di un effettivo rimborso di 20.700 euro. Riguardo alla spesa 2023, l’Unione – che lavora in stretta collaborazione col Pris minori (che copre le emergenze 24 ore al giorno) e le Comunità educative – ha ricevuto comunicazione da parte della Prefettura nella quale viene esplicitato che l’importo dei rimborsi, per il 3° e 4° trimestre 2023, sarà pari all’11% del totale richiesto. Parliamo dunque di 5.682,17 euro a fronte di una spesa totale sostenuta dall’Ente di 48.700 euro, e che eventuali integrazioni, da parte del Ministero, potranno essere evase durante l’annualità 2025. In questo modo, a fronte della spesa di 177.387,38 euro, se non ci fossero ulteriori integrazioni, il rimborso si assesterebbe su 72.302,17 euro (pari al 63% della spesa sostenuta). Evidenti le ricadute sul bilancio di Unione”.

Ad oggi i minori stranieri non accompagnati presenti e accolti sul territorio dell’Unione Valle Savio sono di genere maschile, con un’età media anagrafica di 16 anni e provengono dai seguenti paesi: Afghanistan, Tunisia, Marocco, Bangladesh ed Egitto. L’intercettazione avviene tramite le Forze dell’ordine, a seguito della quale il Servizio Coesione Sociale - Infanzia, adolescenza e famiglie del Settore Servizi Sociali dell’Unione, anche attraverso il servizio di Pronto Intervento Sociale attivo durante gli orari di chiusura del Servizio interviene per cercare una struttura socio-educativa.

“Questo fenomeno è rilevante – commenta l’assessora ai servizi per la persona e la famiglia Carmelina Labruzzo – ma allo stesso tempo è una questione altamente delicata a cui noi, come Servizi sociali, cerchiamo di rispondere con una presa in carico complessiva del minore. Nonostante questo impegno quotidiano, ad oggi siamo lasciati completamente soli e senza fondi nel gestire i percorsi di accoglienza e accompagnamento. A questo si somma poi un’organizzazione farraginosa che dovrebbe essere rivista a livello nazionale per consentire ai territori di abbattere la spesa annuale. Va dunque ridisegnato il sistema di accoglienza e accompagnamento nei percorsi di questi ragazzi”.

L’assessora ai servizi per la persona e la famiglia Carmelina Labruzzo

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