Cesena, lite tra azienda e sindacato per il licenziamento di operaio sindacalista

Cesena
  • 11 novembre 2024

Vertenza sindacale in vista per il licenziamento da parte della Technogym di un dipendente che era anche delegato sindacale. L’Area Radici della Fiom Cgil attacca, l’azienda replica.

L’azienda del wellness ha licenziato con lettera del 31 ottobre 2024 un operaio che era anche rappresentante dei lavoratori della Fiom Cgil. Licenziamento perfezionatosi giovedì 7 novembre con l’incontro sindacale di procedura presso la sede di Confindustria Romagna. Nel tentativo di conciliazione ognuno è rimasto sulle proprie posizioni: l’azienda ha confermato il licenziamento, mentre Fiom Cgil ha negato il rilascio del nulla osta al licenziamento stesso. Nelle assemblea dei lavoratori in programma nei prossimi giorni il sindacato deciderà se e quali forme di lotta mettere in pratica.

Intanto l’Area Radici della Fiom Cgil va all’attacco e mette per iscritto la sua protesta. «Il licenziamento è stato preceduto da una raffica di lettere di contestazione, tutte direttamente e specificatamente collegate al ruolo di Rls/Rsu dell’operaio. Riteniamo tale atto persecutorio e apparentemente finalizzato a liberarsi di un operaio impegnato e considerato scomodo. Licenziato per l’attività di tutela esercitata nei confronti dei propri colleghi ed in particolare sui temi molto sensibili di salute, sicurezza e sorveglianza nei luoghi di lavoro. Una capacità di difesa dei lavoratori e accompagnata da competenze acquisite e vigilanza, che non è piaciuta alla proprietà. Ben 6 lettere di contestazione disciplinari e relative sanzioni, di cui 4 comminate nelle ultime settimane, tutte riconducibili specificatamente al ruolo Rls del lavoratore, con l’ultima lettera di contestazione del 17 ottobre, seguita il 31 ottobre alla sanzione massima del licenziamento. Atti che fanno da contraltare a una lunga esperienza decennale di rappresentante nell’azienda, dove alle ultime elezioni è risultato Rls/Rsu più votato tra gli operai. Sanzioni ad oggi tutte impugnate o presso il Tribunale sezione Lavoro di Forlì o presso l’Ispettorato e del Lavoro Territoriale e tutte ancora in pendenza di giudizio». In attesa delle decisioni di legge, il lavoratore deve stare a casa. «I tempi pur celeri dei Tribunali del lavoro, in caso di licenziamento, difficilmente saranno così tempestivi da permettere la reintegra prima delle prossime elezioni Rsu e Rls, utili a far proseguire l’esperienza con un ulteriore mandato elettivo. Da licenziato il lavoratore non si può candidare. In Technogym le elezioni sono previste nel 2025 e in tutti i casi terranno fuori il dipendente dalla rappresentanza, anche se reintegrato. Atteso anche il ricorso a breve ex art. 28 legge 300 per l’attività antisindacale, atto in capo alla Fiom Cgil di Forlì-Cesena, che potrebbe essere più celere nel giudizio, ma si parla comunque di mesi».

Technogym risponde seccamente alle accuse che la riguardano. «Abbiamo licenziato un lavoratore e non un sindacalista» è il commento che spiega la posizione di Technogym. E viene giudicata una «accusa grave» quella che l’azienda abbia tenuto conto dell’attività di Rsu e Rls dell’operaio cacciato. Per poi argomentare: «Il licenziamento è una questione puramente legata alla sua attività di lavoratore. Abbiamo scrupolosamente rispettato le normative vigenti sia per quanto riguarda le contestazioni che per i tempi del preavviso».

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