Cesena, le rapine di Borello. Confcommercio: “Comprensibile lo scoramento della comunità”
“La tremenda mattina di mercoledì di Borello, le rapine con il machete e un bar preso di mira, pur con il meritorio intervento delle forze dell’ordine, inducono ancora una volta a una profonda riflessione sullo stato della sicurezza nella nostra città e nei suoi quartieri, dalla periferia” al centro. A rimarcarlo è il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani.
“Il crimine e le modalità con cui è avvenuto - prosegue il presidente Patrignani - sono gravi e suscitano una forte impressione e ben capiamo lo scoramento di chi ne è stato vittima e dell’intera comunità borellese. La sicurezza è il valore primario su cui si fonda la convivenza civile e quando viene minata in una maniera così rimarchevole l’apprensione che si diffonde è tanta. Dai nostri imprenditori associati, dai baristi, dai tanti che hanno attività commerciali di prossimità quello che emerge spesso è la percezione di essere lasciati soli ad affrontare situazioni di rischio e di pericolo in un contesto ambientale non attrezzato adeguatamente per contrastare il crimine. Ci riferiamo ad esempio alla rete di telecamere che avrebbe dovuto essere installata sul territorio cittadino, ma che solo in esigua parte lo è stata e più in generale al decoro urbano di zone urbane che abbisognano di un maggior contrasto al degrado. Naturalmente il problema non riguarda solo Borello, ma l’intera città e le sue zone maggiormente coinvolte dai crimini, specie le periferie”.
“Confcommercio è articolata in dodici consigli di quartiere propri che corrispondono a quelli comunali - mette in luce Patrignani - e continuerà a fornire il suo contributo alla creazione di un ambiente sicuro e in tal senso i pubblici esercizi e le attività commerciali sono già di per se stessi un presidio importante del territorio in grado di favorire decoro e vivibilità. Occorrono però misure serie di contrasto alla criminalità agendo alla fonte, nella creazione di una città sicura, senza sottovalutare fenomeni come quello di Borello, ma percependone la spia di una situazione allarmante su cui agire senza indugio. La sicurezza deve essere il primo punto all’ordine dell’agenda politica e ci attendiamo interventi concreti per favorirla”