Cesena, Lattuca sulla chiusura della sala operativa del commissariato: «Opzione assurda e irricevibile»

CESENA. «Apprendo con stupore e sconcerto, dalla nota del Sindacato Autonomo di Polizia, dell’intenzione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno di chiudere la sala operativa del Commissariato di Cesena. Si tratta, anche solo come ipotesi, di un’opzione assurda e irricevibile e, per questo, mi auguro che venga al più presto smentita o definitivamente archiviata. In caso contrario, ci attiveremo da subito per chiedere a tutti i rappresentanti istituzionali del territorio di ogni parte politica, a partire dai parlamentari locali, di intervenire con atti parlamentari e con una richiesta di incontro da parte del Comune al Ministero per impedire che ciò si trasformi in realtà». Il sindaco di Cesena Enzo Lattuca non la manda a dire, dopo le indiscrezioni diffuse dal Sap. «Sarebbe infatti assolutamente incomprensibile ridurre la capacità operativa sul territorio cesenate della Polizia di Stato. La gestione di tutte le richieste di intervento dalla centrale di Forlì non porterebbe alcun beneficio organizzativo, ma soltanto caos. Tutto ciò appare poi ancor più paradossale in relazione alla prossima imminente apertura della nuova sede del Commissariato di Polizia di Cesena, per cui tanto il Ministero quanto il Comune si sono impegnati. Così come verrebbe totalmente svilita la collaborazione tra Comune e Polizia di Stato – e più in generale Forze dell’Ordine – in materia di videosorveglianza, che entro il mese di giugno vedrà crescere fino a quasi 500 le ottiche e i lettori targa a disposizione in tempo reale anche della Polizia, e che vedrà un ulteriore implementazione che stiamo concordando proprio con la Polizia. Infine, tutto ciò appare come un atto umiliante nei confronti di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Cesena che, in condizioni logistiche e numeriche fino ad oggi non certo ottimali, non hanno mai fatto mancare con dedizione, abnegazione e risultati il proprio contributo a tutela della sicurezza quale bene pubblico dei cittadini e della comunità».