Cesena, la storica osteria Michiletta rinasce con la novità della cantina: apertura a fine febbraio

La storica osteria “Michiletta” è pronta a rinascere a nuova vita. La data precisa non è ancora certa ma dovrebbe essere verso fine febbraio. Protagonista della nuova avventura è Simone Rosetti, titolare della storica osteria cesenate, di cui raccoglie il testimone, insieme alla compagna Arianna De Sandre, da Rocco Angarola e Johanna Rapberger.
Oltre alla ricerca del personale, si è attivato per tempo anche un percorso di formazione, per cominciare a fare squadra e entrare nella filosofia del progetto. I lavori nel locale di via Strinati sono a buon punto e hanno interessato soprattutto il piano interrato. «Il piano terra era splendido così come lo ha lasciato Rocco: in quel caso, si è quindi trattato di dare più che altro una “rinfrescata”. È di sotto che abbiamo fatto il grosso dei lavori». Quella sala è diventata una cantina visitabile, con «scaffalature per le oltre 1.000 referenze che comporranno la carta dei vini - racconta - E al centro ci sarà un grande tavolo da 12-14 coperti per le degustazioni».
Sull’identità del progetto Rosetti ha le idee chiare: «Sarà un’osteria: accogliente, dove è facile sentirsi a casa, dal servizio informale e con un menù romagnolo al 100%».
Il taglio sarà quello dell’osteria contemporanea dove la ricerca dei «sapori di una volta», si coniuga con «cotture più contemporanee», dove a fare da costante sarà l’attenzione al territorio e la stagionalità: «Non ci sarà il classico menù diviso tra antipasti, primi e secondi, ma 12-15 portate in una sorta di percorso che si aggiorna costantemente, tra proposte di carne, di pesce e vegetali».
A questo lavoro si affianca quello sul vino, un progetto nel progetto che sta particolarmente a cuore a Rosetti. Ci saranno bottiglie per lo più dall’Italia e dalla Francia, ma non mancheranno le grandi regioni del vino del mondo, da quelle più blasonate ai paesi meno associati all’eccellenza vinicola, «come Repubblica Ceca e Croazia», con un’attenzione «alle produzioni artigianali e naturali e a chi lavora con un profondo rispetto per la terra e per l’uomo». L’offerta spazierà dai vini quotidiani alle bottiglie più rare e pregiate, «c’è di tutto e soprattutto c’è sempre un ricarico corretto. Non mi piacciono le carte costruite per esibire le bottiglie, io credo che il vino vada bevuto. Quello che mi interessa fare è contribuire a diffondere la cultura del vino». Un approccio che avrà la sua massima espressione nella cantina del ristorante: «L’idea è quella di dedicare il tavolo di sotto a chi vuole fare percorsi di degustazione cibo-vino, trasformarlo in una sorta di wine club per appassionati e curiosi».
La cantina, con le sue 1000 referenze, «è l’espressione della mia crescita professionale, fatta di 25 anni di sala, di cui 18 da sommelier. Negli anni ho potuto scoprire e collezionare bottiglie rare, oggi introvabili. Quel lavoro di ricerca lo trasmetto alla Michiletta».
Rosetti, che è titolare anche della “Vineria del Popolo” in piazza a Cesena, della “Ca de bè” a Bertinoro e ha aperto di recente la “Trattoria al Bomba a Venezia”, ha scelto “Michiletta” anche come il luogo in cui fermarsi. La sua presenza fisica nel locale sarà una delle differenze rispetto agli altri progetti imprenditoriali. L’altra è che questa volta investe insieme alla sua compagna Arianna De Sandre, veneta e anche lei ristoratrice e sommelier e imprenditrice: è titolare di una baita a San Vito di Cadore, sulle Dolomiti. «È un progetto che abbiamo voluto assieme - racconta Rosetti - Ci sentivamo pronti a un progetto comune, in cui fermarci insieme, anche visto che un mese fa è nata nostra figlia Mina».