Cesena, la Malatestiana a lume di candela è un viaggio dentro se stessi VIDEO
Le parole di Domenico Malatesta Novello che rimbombavano tra le alte mura della Biblioteca, l’afa di una calda notte d’estate e la soffice luce emanata dalle candele facevano da cornice al viaggio nel passato di 25 visitatori la sera del 31 luglio all’ultimo notturnale della Biblioteca Malatestiana, già sold out da qualche giorno.
In viaggio con Paolo Summaria
Nelle vesti del signore di Cesena l’attore Paolo Summaria ci ha guidati tra le stanze del sito dell’Unesco mentre raccontava aneddoti sui Malatesta, tra discordie con i fratelli e buffi motti familiari, fino ad arrivare all’evento che spinse Novello a fondare la famosa Biblioteca.
Dopo un lungo periodo in cui fu costretto ad occuparsi della sua salute a causa di una grave ferita ad una gamba, capì che l’unica cosa che rendeva sopportabile la sua esistenza erano i codici, quelli che oggi chiameremmo libri.
Elogio della lettura
Non una semplice visita guidata a lume di candela quindi, ma un vero e proprio elogio alla lettura, vista come ancora di salvezza per evadere da una realtà insoddisfacente, un principio che se ribadito da un uomo del quindicesimo secolo assume ancora più spessore.
Due concetti apparentemente agli antipodi, quello della cultura e l’esperienza sensoriale, si sono fusi perfettamente in 50 minuti dimostrando che semplici informazioni, se assorbite con emozione ed ammirazione, si consolidano dentro di noi senza sforzo.
Un viaggio dentro se stessi
I discorsi della nostra guida, che inizialmente sembravano solo un susseguirsi di flussi di coscienza, prendevano forma passo dopo passo e trovavano sfogo in riflessioni più attuali che mai, spingendo il pubblico non solo a fare un viaggio nel passato, ma anche dentro se stessi, chiedendosi se l’umanità abbia davvero fatto progressi dai tempi dei Malatesta. Da una parte la cultura viene definita come l’unico strumento in grado di far progredire gli esseri umani in quanto tali, dall’altra, con una domanda posta come se già sapesse che non avrebbe trovato risposta, Novello si chiede perchè la specie umana è l’unica ad attaccarsi a simboli ed etichette, che ci inducono a credere di essere superiori e che di questi tempi pesano, come insegne luminose, sulle teste delle persone considerate diverse.
Un’esperienza tanto breve quanto intensa che ci ricorda che la cultura ha il potere di abbattere i confini spazio temporali e le differenze, avvicinandoci a persone mai viste prima con cui da quel momento condivideremo qualcosa di profondo.
Per Novello Malatesta leggere è una cosa semplice, sentire il profumo delle pagine, guardare la rilegatura, sentire la carta, perché per lui “in fondo per stare bene basta poco, una pagina di libro”. Vuole che lo ricordiamo anche noi.