Cesena, la dirigente del Liceo Scientifico: “I nostri ragazzi? Più sono investiti di responsabilità e più sono felici”

Cesena
  • 15 maggio 2024

Venerdì 17 maggio al Liceo Righi di Cesena si concluderà il percorso “Identities” realizzato dal team di ricerca guidato dalla professoressa Elisabetta Crocetti (professoressa ordinaria in Psicologia Sociale del Dipartimento di Psicologia dell’università di Bologna) e condotto su varie scuole della Regione Emilia-Romagna (https://site.unibo.it/identities/it).

Per tre anni, 170 studenti di cinque classi della sede di Cesena e di due classi di Bagno di Romagna hanno incontrato periodicamente gli esperti dell’Università di Bologna che hanno svolto una ricerca sul benessere scolastico. Ai ragazzi è stato chiesto di indossare un attigrafo che registrasse la loro qualità del sonno e di rispondere a dei questionari sul loro stato d’animo, sulla loro esperienza scolastica, sull’approccio alla pandemia e alle sue conseguenze e, soprattutto, sulle loro relazioni con se stessi e con gli altri. I dati raccolti hanno permesso di stilare un profilo di salute psicologico dei ragazzi che verrà presentato loro per riflettere insieme, studenti docenti e psicologi, su ciò che condiziona le relazioni, i rapporti e la vita dei nostri ragazzi. “Già lo scorso anno - spiega la Dirigente Lorenza Prati - l’esito parziale della ricerca ci ha sorpresi con alcuni dati che confermano l’importanza dell’istituzione scolastica. Un dato inaspettato è quello che ci dice che i nostri ragazzi sono tanto più felici quanto più sono impegnati e quanto più vengono investiti di responsabilità. L’impegno scolastico (quando serio, motivato e condiviso con le figure adulte di riferimento) diviene fonte di soddisfazione personale e di benessere, piuttosto che di ansia e di malessere. Questo ci deve fare riflettere sul nostro approccio alla scuola, ma anche alla relazione coi ragazzi che dimostrano di essere molto consapevoli di sé e del mondo che li circonda. Aspettiamo di conoscere i risultati finali della ricerca perché è per l’intera comunità scolastica e anche per le famiglie una preziosa occasione per mettersi in gioco e migliorare”.

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