Cesena, in commissione la dismissione di Atr: «Fragilità organizzative»

Cesena

Due gli scenari tra cui scegliere per il futuro di Atr: ricapitalizzare e potenziare la società o smembrarne le competenze in ottica dismissione. Questa la scelta che si sono trovati a fare i soci di Atr lo scorso anno e il percorso che hanno deciso di avviare è quello di dismissione, ma sul come realizzarlo ancora c’è uno studio in corso che però poggia su almeno un paio di punti saldi: salvaguardare il personale e la qualità dei servizi.

Questa in estrema sintesi la situazione in cui si trova oggi Atr, società consortile partecipata dai 15 comuni del cesenate e di cui Cesena possiede poco più del 72% delle quote. Atr si occupa della gestione della sosta su strada e in struttura, dell’organizzazione di parte del trasporto scolastico e possiede le telecamere dei varchi Ztl, a cui si aggiunge la gestione di una serie di beni immobili che ne costituiscono il patrimonio e di cui fanno parte tre depositi bus (a Cesena, Villa Marina e San Piero in Bagno) che affitta ad Amr e la palazzina ex vigili urbani a Cesena recentemente acquistata.

Questa la fotografia emersa ieri sera nella seduta congiunta delle commissioni 1 e 2 dedicata all’audizione di Atr a cui hanno partecipato gli assessori Francesca Lucchi, Luca Ferrini e Camillo Acerbi, l’amministratore di Atr Guido Piraccini e Aldo Ferretti, fondatore della Ferretti Consulting, la società di consulenza a cui Atr ha commissionato l’analisi e le proposte per il miglioramento delle criticità attuali.

Quelli presentati ieri sono i risultati dell’analisi affidata alla Ferretti Consulting, che si occupa di controllo di gestione e organizzazione, a ottobre 2021 che dopo un anno di lavoro, a novembre 2022 ha presentato i risultati della propria analisi e avanzato due proposte alternative. Quello che è emerso è che Atr ha «un organigramma piatto e fortemente esecutivo», sono le parole usate da Ferretti. «Un’organizzazione un po’ fragile e poco strutturata dove l’assenza di ridondanze faceva sì che in caso di malattia, ferie o aspettativa di un singolo lavoratore intere competenze venissero meno», prova a tradurre Lucchi.

Gli scenari prefigurati per migliorare la situazione sono quelli già citati: potenziare la struttura, investendo e assumento o ragionare di come mettere a valore le competenze che ingloba ragionando di come distribuirle su altre partecipate. La scelta è ricaduta sulla seconda con lo sguardo particolarmente rivolto a Energie per la Città che ha già inglobato una delle competenze di Atr, quella della manutenzione dei parcheggi in struttura che era esternalizzata alla Parcheggi spa la cui proprietà aveva invece manifestato l’intenzione di dismettere quella competenza.

«Siamo al punto zero di un percorso che va definendosi in questi mesi e che richiederà probabilmente un anno per essere attuato. Il punto uno di questo percorso sarà il passaggio dal Consiglio comunale», è intervenuta l’assessora Lucchi provando a fare chiarezza e a respingere le accuse di scarsa trasparenza verso il Consiglio comunale. Lucchi e il consigliere Pd Luca Magnani hanno anche fatto presente alle opposizioni che nel bilancio di previsione nella parte dedicata alla revisione delle partecipate si citava l’orientamento a una maggiore integrazione delle competenze e che in commissione 1 si è fatto riferimento alla situazione di Atr.

Sottolineature che hanno convinto poco le opposizioni. Luigi di Placido di Cambiamo ritiene al contrario che il Consiglio non sia mai stato adeguatamente coinvolto. Antonella Celletti, capogruppo Lega, si sofferma in particolare sull’acquisizione della palazzina ex vigili. «L’acquisizione è stata fatta quando avevate già messo sotto osservazione Atr nell’ottica di valutarne la dismissione. Dal punto politico quella acquisizione alla luce di quello che ci è stato rappresentato oggi è problematica. Monitoreremo che fine faranno il patrimonio di Atr e il personale».

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