Cesena, il vescovo Regattieri: “Usura, aumentano le famiglie in difficoltà” VIDEO

Cesena
  • 22 novembre 2023

Aumentano le persone sovraindebitate e a rischio usura, anche a Bologna e in Emilia-Romagna. L’allarme è sempre acceso in casa Ceer (Conferenza Episcopale Emilia-Romagna) perché “i dati ci parlano di un aumento delle famiglie bisognose nella nostra regione, fin dalla calamità del terremoto in Emilia e oggi dopo l’alluvione: per questo cerchiamo sempre di andare loro incontro”. Parola di Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina e delegato Ceer alle Attività assistenziali, che oggi rinnova la firma dell’accordo, ormai consolidato, tra la Fondazione San Matteo Apostolo, ente filantropico anti-usura, e Banca Mediolanum sui finanziamenti alle persone in difficoltà espulse dal circuito bancario. Il patto, rinnovato, è quello siglato con Maurizio Rivola, presidente della Fondazione San Matteo Apostolo, un ente filantropico al lavoro ‘sul campo’, e il presidente di Banca Mediolanum Giovanni Pirovano.

Con l’obiettivo di prevenire il ricorso all’usura, viene confermato l’impianto di erogazione di finanziamenti a persone con problemi di accesso al credito e in condizioni di indigenza. La nuova convenzione è triennale, scaduta la precedente firmata a luglio 2020, e commenta soddisfatto Rivola: “Diciamo grazie a Banca Mediolanum perché ha confermato le condizioni economiche di assoluta convenienza già della precedente convenzione, molto inferiori a quelle di mercato. Il tasso applicato è l’1,25% per operazioni di microcredito quinquennale, con rimborsi mensili, fisso per l’intera durata dell’operazione”. Gli operatori e gli sportelli della Fondazione San Matteo apprezzano, perché l’emergenza povertà rimane tutta. “Il punto è che i dati in questo ambito sfuggono, è difficile conoscere bene il problema. Stando alle informazioni che arrivano dai vari centri per le fragilità e servizi di contrasto alle dipendenze, il fenomeno dell’indebitamento anche a livello locale è molto grave. Le banche si stanno effettivamente aprendo un po’, nel concedere agevolazioni, e i debiti montano senza capacità di rimborsarli in base al proprio reddito. Manca una vera e propria educazione all’uso del denaro. A Bologna il trend dell’indebitamento è in aumento, in particolare da dopo la pandemia”, spiega Paolo Puggioli, vicepresidente della Fondazione San Matteo Apostolo. Che continua a margine della firma di scena oggi, al seminario arcivescovile di villa Revedin: “L’usura c’è, il problema come al solito è che non ci sono denunce. Seguo personalmente in questo periodo tre-quattro persone, ma non riesco a convincerle a fare denuncia perché non si fidano. Un caso di usura di cinque anni fa è ‘rincarato’ a quota 3,5 milioni di euro, ma il processo non è ancora finito... Non c’è fiducia nei tempi” della giustizia. Più in generale, continua Puggioli, “seguo 10-15 persone sovraindebitate alla settimana, quasi tutti italiani. Al momento c’è tutta una categoria di persone che non si vede, cui ci si avvicina molto difficilmente, soprattutto straniera. Si tratta di persone dai 40 anni in su, mancano i più giovani perché per arrivare a noi devi essere proprio finito, diciamo. In questo ambito sta montando l’usura, ma consideriamo il nostro servizio di contrasto attuale già importante”. Traducendo l’effetto della firma con Mediolanum, apprezza comunque il vicepresidente della Fondazione filantropica: “Sono supporti nell’ordine da 20.000 euro, che vogliono dire più o meno 350-400 euro al mese. Risolvono tanti piccoli problemi che si presentano via via, soprattutto quando non paghi”. Per tutto questo, rimarca Regattieri sull’accordo con la banca, “il significato di questa firma vuole andare verso la linea della collaborazione tra la dimensione ecclesiale e un istituto di credito, che si rende di nuovo disponibile ad andare incontro ai bisogni delle persone povere e sofferenti, che hanno bisogno subito- ricorda il vescovo- di aiuto e di prestiti”. Sorride anche Pirovano: “Rinnoviamo l’impegno con la Fondazione San Matteo a favore di quelle persone che negli ultimi anni, anche per colpe non proprie, sono state espulse dal circuito bancario. Ridare a loro cittadinanza bancaria, avere conto corrente e fido a condizioni zero o quasi è fondamentale. Così come è importante - sottolinea Pirovano- la collaborazione con i volontari della Fondazione, nell’azione di consulenza a fianco dei consulenti di Banca Mediolanum”.

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