Cesena, il piacere di un Carisport che torna a riempirsi per inseguire la felicità

Cesena

Un venerdì pieno di suoni e di parole che ha confermato come la felicità sia un valore sottovalutato. A suo tempo, ad Al Bano e Romina bastava un bicchiere di vino con un panino per arrivarci, mentre Walter Rolfo non si accontenta e punta al bersaglio grosso: motivare tutti noi che a lamentarsi di tutto stiamo toccando livelli da Champions League.

Gran colpo d’occhio

Il Carisport ha riaperto con grandi numeri: 1.500 partecipanti al mattino per l’incontro con le scuole e 1.800 venerdì sera. Un fiume di gente per cancellare il ricordo di quando qui entrò il fiume e basta: dopo due anni col cartello “chiuso per alluvione”, lo spettacolo “Vite: storie di felicità” è stato un bel modo per ripartire. Ingresso gratuito per tutti e ospiti sul palco senza cachet. Parte Emanuele Lambertini: a 8 anni lui e la sua famiglia hanno scelto l’amputazione della gamba destra al culmine di un tunnel sanitario che sembrava non finire mai. «Ma io e i miei genitori non abbiamo mai smesso di sorridere e vedo tutti i giorni la vita come un’opportunità. E poi scusate, ma voi sapete fare questo?». E via ad evoluzioni e contorsionismi della sua protesi, lui che oggi è campione paralimpico di scherma, forte di un’energia contagiosa.

Rockin’ 1000

Spazio poi a Fabio Zaffagnini, con l’ideatore di Rockin’ 1000 che gioca in casa e spiega che il sogno che ha realizzato non era una favola che scorreva liscia, ma è stato pieno di ostacoli superati: “Sapevamo che era dura mettersi a suonare in centinaia e infatti all’inizio facevamo cagarissimo, ma ci abbiamo lavorato sopra. Ad un certo punto, abbiamo fatto anche il film su Rockin’ 1000: quando lo abbiamo finito, è uscito il giorno in cui hanno chiuso i cinema per il Covid. Però restava la forza del sogno, la voglia non mollare: siamo riusciti a far conoscere Cesena ai Foo Fighters e agli americani, un popolo che in buona parte fatica a sapere dove è l’Italia».

Il messaggio

La comicità di Raffaello Corti e le incredibili ombre di Matteo Fraziano hanno fatto da collante all’intervento finale di Walter Rolfo, ingegnere, psicologo e oggi presidente della Fondazione della Felicità: «La cosa bella della felicità è che tutti la capiscono, anche se non sappiamo bene come definirla. Dentro la nostra giornata, se vogliamo abbiamo sempre posto per le nostre passioni, dando il giusto peso alle difficoltà che incontriamo giorno per giorno». Parole arricchite da immagini e da sorprese, fino al gran finale che rivela una tragica disavventura con cui Rolfo ha avuto a che fare, uscendone con la voglia di ricordare a tutti che la vita sarebbe un affare troppo serio per non provare a divertirsi ogni giorno.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui