Cesena, il Gran Maestro della massoneria in città venerdì per onorare una vittima delle squadrismo fascista

Nel centenario dell’uccisione del massone Giovanni Becciolini, avvenuta a Firenze nell’ottobre del 1925 per mano delle squadracce fasciste, arriva per la prima volta a Cesena un Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la principale istituzione massonica italiana, quella di Palazzo Giustiniani, fondata nel 1805. Oggi fa parte della Confederazione Massonica Interamericana nata nel 1947, che riunisce 84 realtà di quella galassia, distribuite in 26 Paesi europei e del continente americano, con un totale di quasi 400mila membri.

Stefano Bisi, giornalista senese, sarà alla Biblioteca Malatestiana alle 16.30 di domani, per presentare il libro “Le dittature serrano i cuori”, biografia che ha scritto per rendere onore a un protomartire dell’antifascismo.

Martire antifascista

Di fede socialista e repubblicana e reduce della prima guerra mondiale, Becciolini aveva 26 anni quando fu trucidato dai fascisti, durante la famigerata notte di San Bartolomeo, che costò la vita a 7 persone. Entrato tra i Liberi Muratori nel 2022, fu assassinato dai fascisti, che avevano giurato guerra ai massoni italiani, che non gli perdonarono di avere difeso e fatto fuggire un fratello massone finito nelle loro grinfie. Era la notte tra il 3 ed il 4 ottobre 2025 e gli squadristi, dopo averlo massacrato di botte, legarono Becciolini alle inferriate del mercato di Firenze e poi infierirono sul suo corpo moribondo, usandolo come bersaglio di un tiro a segno contro cui spararono ben 63 colpi di pistola. Infine, lo abbandonarono per ore sulla pubblica via.

La moglie Vincenza e il figlio appena nato, Bruno, rimasti vedova e orfano, si sono spesi a fondo per ricordarlo e adesso Bisi si appresta a farlo in una città che ha ricevuto la medaglia d’argento per la sua lotta contro il fascismo e che sarà rappresentata nell’occasione dall’assessore Luca Ferrini, che porterà i saluti dell’amministrazione comunale in apertura dell’incontro.

Aspettando una nuova guida

Stefano Bisi, classe 1957, appartiene dal 1982 alla Loggia massonica Monteaperti e dal 2014 è alla guida del Grande Oriente d’Italia, che attende ora di conoscere chi gli succederà, dopo che si è aperto un contenzioso giudiziario, su cui ieri doveva essere detta l’ultima parola: non resta che attendere che venga comunicata la decisione. Gli sfidanti Antonio Seminario, calabrese, e Leo Taroni, ravennate, sono finiti vicinissimi nelle votazioni e su ricorso del secondo si è aperto un duello davanti al tribunale civile, che alcune settimane fa aveva fatto anche scattare la nomina di un curatore speciale, revocata poi nei giorni scorsi dalla Corte d’Appello di Roma, che non ha ravvisato posizioni di conflitto di Bisi, confermato quindi nel suo ruolo di legale rappresentante del Grande Oriente d’Italia finché non ci sarà l’avvicendamento.

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