Cesena, i residenti di Borello: “Siamo tutti spaventati, baby gang ormai fuori controllo”

Promosso dal consigliere comunale del Pd Enrico Rossi, ha avuto una forte partecipazione l’incontro organizzato ieri sera presso l’Hub comunale di Borello fra cittadini, istituzioni locali - rappresentate dal sindaco Enzo Lattuca, dall’assessore alla sicurezza Luca Ferrini ed altri esponenti della Giunta - Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale. «Un momento di confronto necessario - esordisce Lattuca - che fa seguito alla sollevata preoccupazione degli abitanti conseguente ai ripetuti episodi di violenza, criminalità e delinquenza verificatisi lo scorso gennaio a privati e attività».

Le segnalazioni

Un flusso di segnalazioni. Episodi che «Si ripetono quotidianamente: giorno e notte» ammoniscono fin da subito i presenti. Qualcuno allude al “far west dopo le otto di sera”. Due ore in cui i borellesi ieri hanno portato all’attenzione delle autorità tutte le problematiche che assediano il territorio. Giardini pubblici, case diroccate, scuole. Fino all’Arena degli Orti, passando per lo stesso Hub comunale. Tante le zone nelle quali i residenti non si recano più o riducono gli accessi per la paura di rimanere coinvolti in pericoli che potrebbero, dicono, comprometterne l’incolumità. Come Dalida che riporta come, nei giardini accanto a casa sua «stanzino costantemente ragazzini di 14/15 anni che vandalizzano il parco: smontano e staccano le panchine e le lanciano in mezzo alla strada». Scena molto frequente. Tanto da riconoscere come «sempre gli stessi» gli autori di tali comportamenti: «Sono sempre loro. Vestiti tutti uguali, col viso sempre coperto: spuntano solo gli occhi». E poi ancora: «Bivaccano tutto il giorno - prosegue Dalila - urlano, bevono, si menano tra loro. Se ti avvicini per dirgli qualcosa ti rispondono indietro e spesso minacciano».

«Non posso più portare i miei nipoti a giocare al parco» fa presente una nonna. Paura anche per Francesca che riporta «di essere stata presa di mira da una baby gang: mi hanno spaccato le piastrelle del cortile, mi hanno sfondato a sassate la porta del garage e ogni giorno lanciano pietre addosso alla porta di ingresso di casa mia». E poi Michael, un bimbo di quinta elementare che riporta come nei mesi estivi due amichetti siano stati avvicinati, nel parco giochi limitrofo alla zona residenziale, da un ragazzo sconosciuto visibilmente più grande che li avrebbe invitati «a prendere un gelato». Un racconto che suscita l’attenzione del sindaco Lattuca che prova a sincerarsi se si tratti di un caso isolato, promettendo, inoltre, di monitorare con scrupolo la situazione.

Criminalità minorile

Il focus, dunque, si sposta sulla criminalità minorile. «Un tema che se non affrontato fa un torto alla comunità quanto agli stessi autori delle azioni» ha detto Lattuca. «Un gruppo di adolescenti - riporta una insegnante - è entrato nel giardino della scuola, ha spaccato i vetri delle finestre dei bagni, ha rotto gli estintori, ha sfregiato i muri con della vernice». Sulla stessa linea anche Manuela, maestra della scuola primaria, che nel precisare come alle elementari i bimbi siano ancora in una «fase controllabile», evidenzia «una forte mancanza di cura da parte dei genitori». «Entrati alle medie - spiega - vengono lasciati in balia di sé stessi». Problemi educativi che degenerano in delinquenza e che - come rimproverano in molti - «non trovano risposta nel contrasto delle autorità e delle istituzioni: siamo al limite». Non si salva nemmeno lo stesso Hub Comunale, riconosciuto come luogo di aggregazione dei giovani. «Mesi fa - riprende la docente - mi sono imbattuta in una mia alunna disperata perché aveva ricevuto il video della masturbazione di un ragazzo registrato proprio al primo piano dell’Hub». «Le due persone tenute alla gestione sono lasciate sole - sottolinea una collega - servono altre misure di sicurezza: telecamere di quartiere o più presidi» suggerisce. «È giusto salvaguardare le famiglie disagiate e aiutare chi ha necessità - afferma - ma non possiamo dimenticarci di proteggere la comunità: si rischia lo spopolamento».

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