Cesena, ha un infarto in farmacia: un medico da fuori corre col defibrillatore e lo salva

Si è accasciato, andando in arresto cardiaco, appena entrato nella farmacia a Bora bassa, dove era andato per farsi misurare la pressione arteriosa perché non si sentiva bene. Ed è così che un 69enne residente in zona è stato letteralmente strappato alla morte da un lavoro di squadra che infonde fiducia nel sistema sanitario, in cui tutti hanno fatto la loro parte con dedizione umana e capacità professionale: gli addetti in servizio all’interno dell’attività dove è accaduto tutto, un medico di base a cui si sono rivolti e che si è precipitato sul posto con un defibrillatore automatico e infine gli operatori del 118, giunti tempestivamente, che hanno stabilizzato il paziente trattenendosi lì per circa un’ora, prima di trasportarlo in ambulanza in ospedale.

Sono stati attimi concitati e di grande tensione quelli vissuti attorno alle 11.30 di venerdì scorso, nella farmacia San Biagio in via Aldo Moro, a Bora. Un uomo, sentendosi poco bene, era appena entrato quando è controllato ancor prima di riuscire ad accomodarsi per farsi controllare la pressione. E da quel momento in poi i soccorsi hanno funzionato alla perfezione, evitando un decesso che sembrava dietro l’angolo.

Dalla farmacia, aperta da tre anni e gestita da tre socie con l’ausilio di altrettante dipendenti, ricostruiscono così quei momenti: «Abbiamo subito iniziato il massaggio cardiaco, sotto la guida telefonica degli operatori del 118, che abbiamo allertato all’istante. Al tempo stesso, abbiamo pensato di chiamare il dottore Corrado Ruffilli, visto che ha l’ambulatorio sopra la farmacia di Borello, dove è presente un defibrillatore automatico posizionato all’esterno, a disposizione per situazioni come questa».

Il medico di base, che non ha tra i suoi assistiti la persona colpita dall’arresto cardiaco, era lì a lavorare ed è stato lui il protagonista principale del salvataggio, come riconoscono le stesse farmaciste, che raccontano: «Nel giro di 3 minuti, è arrivato da noi in auto e ha dato le scariche col defibrillatore, che hanno rimesso in moto il cuore. Intanto - aggiungono - anche un cittadino che aveva frequentato il corso per utilizzare quello strumento è arrivato, ma non è dovuto entrare in azione, perché il dottor Ruffilli aveva già fatto quello che serviva. Anche i mezzi del 118 sono arrivati molto velocemente e, dopo avere completato il primo intervento che li ha impegnati per quasi 1 ora, hanno portato via il paziente, che da quanto abbiamo saputo se la è cavata».

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