Cesena, giardini Serravalle devastati: l’assessore Ferrini promette controlli e vuole un chiosco
I vandalismi ai giardini Serravalle sono anche figli del giro di vite dato nella zona della stazione, perché «quando si interviene per allontanare da un’area i disturbatori e chi compie azioni di microcriminalità, non spariscono, ma semplicemente si spostano e ora è il centro a soffrirne». Questa la prima lettura data dall’assessore alla Sicurezza, Luca Ferrini, sui fatti incresciosi avvenuti nella notte tra sabato e domenica, quando una banda di ragazzi incivili ha strappato centinaia di fogli di libri contenuti nella “capannina” che nel maggio 2019 era stata donata da Renzo Zignani e installata da Sandra Canduzzi Pieri in quell’area verde, per mettere a disposizione di tutti un punto dove portare e prendere qualcosa da leggere. A quel gesto si è poi aggiunta una semina di pile usate tolte da un raccoglitore di quel materiale nocivo, che è stato rubato da qualche parte.
Ferrini spiega che comunque ci si sta organizzando per «indirizzare l’attenzione sul comparto più centrale della città», consapevole che «i cittadini ci spronano a essere più presenti sul territorio». Con la puntualizzazione che «la difesa sociale non è solo affidata alla polizia locale, e quindi al Comune, ma alle altre forze dell’ordine, anch’esse a corto di uomini e di mezzi». Per quel che riguarda la videosorveglianza invocata da più parti, «gli occhi elettronici sono attivi anche ai Serravalle, ma non coprono l’angolo dove hanno colpito i vandali». Comunque - aggiunge l’assessore - in quel giardino «già in passato ci sono stati controlli a sorpresa e si ripeteranno presto. I cittadini devono però sapere che, finché non si commettono reati più rilevanti di un danneggiamento o un imbrattamento, non si possono adottare misure particolarmente severe». Ci sarebbe lo strumento del Daspo urbano, per proibire di stare in certe zone a chi combina guai, ma Ferrini precisa: «Lo abbiamo introdotto e già utilizzato a Cesena, ma è sconsigliato applicarlo nei centri storici, perché sono densamente popolati e quindi si rischia di colpire diritti abitativi e l’accesso a servizi pubblici situati nel cuore della città».
Piuttosto l’invito è a fare tesoro dell’esempio positivo delle Vigne, dove «l’apertura di un chiosco ha migliorato molto le criticità simili che c’erano là, perché una zona più è viva e frequentata e meno è pericolosa. Perciò anche ai giardini Serravalle se ne potrebbe realizzare uno, vicino ai campetti sportivi sul lato a ridosso di via Mulini, e c’è già un progetto di massima per farlo».
Quanto all’appello rivolto al Comune perché ripristini la “casetta dei libri” rimossa dai due benefattori, stanchi di ripetuti vandalismi, Ferrini non si sbilancia prima di ragionarne in Giunta ma dice che «l’ascolto dei cittadini è imperativo», si rammarica del fatto che «nel nord Europa la maleducazione dei cittadini è minore e quelle postazioni per i libri in luoghi pubblici vengono rispettate» e non escluse che si possa ricollocarne una, «magari in un punto vigilato da telecamere».