Cesena, fusione fatta tra Conservatorio “Maderna” e Istituto musicale “Lettimi” di Rimini

Dopo che la ministra dell’Università Maria Bernini ha firmato il decreto lo scorso 27 dicembre, si è perfezionata ed è diventata operativa dal 1° gennaio la fusione tra il Conservatorii “Maderna” di Cesena e l’Istituto musicale “Lettimi” di Rimini. Manterranno comunque sedi distaccate, con pari dignità e autonomia.
Tutto è nato dalla statizzazione dell’Istituto musicale pareggiato “Lettimi”, con cui il Ministero stabiliva che entro dodici mesi si dovessero unire le due istituzioni. È una novità assoluta nel panorama dell’alta formazione artistico musicale italiana: finora esistevano infatti sedi distaccate di istituti, ma non doppie sedi con pari dignità e autonomia.
Entro la fine di febbraio il nuovo Conservatorio, provvisoriamente retto dagli attuali presidente e direttore del “Lettimi”, Gianandrea Polazzi e Ludovico Bramanti, saranno nominati direttore, consiglio accademico, presidente e cda.
Quest’ultimo passaggio - osserva Carlo Verona, assessore alla Cultura del Comune di Cesena - sarà importante e si confida che il “Maderna” avrà una rappresentanza adeguata alla sua importanza. La decisione spetterà comunque al Ministero, anche se Cesena e Rimini potranno proporre ciascuna propri nomi, una sorta di candidature che saranno poi vagliate nei palazzi romani, a cui spetterà la scelta finale.
Al di là di questo aspetto, l’assessore Verona è convinto che «la possibilità di collaborazione tra le varie istituzioni è sempre una cosa interessante e intelligente», soprattutto quando «c’è una struttura di qualità ma di dimensioni ridotte, come in questo caso». Quindi vede in questa novità un’opportunità, in linea col giudizio positivo che il Conservatorio cesenate ha espresso durante il percorso per arrivare alla meta. I rapporti con altre realtà, secondo Verona, sono sempre «occasioni di arricchimento in ambito culturale, come hanno mostrato, per esempio, le rappresentazioni del “Maderna” in collaborazione con la Scuola di scenografia di Bologna, sotto l’egida di Ert».
Inoltre, la fusione «è uno strumento che può portare vantaggio economici, dando più forza per intercettare fondi da investire in entrambe le strutture, attraverso la partecipazione a bandi».
Tutto questo - conclude l’assessore - con la prospettiva di «un salto di qualità quando dal 2025 verrà completato il percorso per creare la “casa della musica” a Palazzo Marinelli, che quest’anno sarà temporaneamente occupato dagli studenti della scuola media Viale Resistenza, che ci entreranno l’8 dicembre».