Cesena, cultura digitale: un percorso dedicato agli under 18
Dare ai giovani gli strumenti necessari per gestire al meglio la cultura digitale: è questa una delle priorità dell’Amministrazione comunale di Cesena che insieme al’Università degli Studi di Bologna, in modo specifico ai Dipartimenti di Architettura – Unità di Design, Informatica e Psicologia del Campus di Cesena, dà avvio a un percorso che durerà da maggio a novembre e fortemente legato alla sfida della transizione digitale. Al centro un unico interlocutore, i più giovani.
Proprio con lo scopo di sostenere l’inclusione sociale degli under 18, il Comune di Cesena promuove la loro partecipazione alla vita sociale, economica e politica, creando tutte le condizioni per uno sviluppo delle competenze informatiche e al fine di poter utilizzare consapevolmente tutti i servizi digitali, da gaming ai servizi al cittadino. A questo proposito, considerata la pluriennale e innovativa esperienza dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna nella progettazione e realizzazione di attività di formazione rivolte agli studenti, e non solo, l’Amministrazione, nell’ambito della convenzione con la Regione Emilia-Romagna per il Laboratorio Aperto di Casa Bufalini, progetto approvato nell’ambito dei fondi europei della Regione Emilia-Romagna POR FESR 2014-2020 – Asse 6, Azione 2.3.1 – e successivamente finanziato con risorse FSC 2014-2020 – Piano Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Emilia-Romagna (delibera Cipe n. 43/2020), al fine di promuovere, fra l’altro, lo sviluppo delle nuove competenze ICT (eSkills), di stimolare la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, nonché di favorire la collaborazione e partecipazione civica i rete (open government), ha affidato ai tre Dipartimenti il servizio di organizzazione di eventi di formazione e divulgazione con tecniche di coinvolgimento miste legate alla sfida della transizione digitale.
“Affrontare meglio il tema della digitalizzazione – commenta l’assessora all’Innovazione e all’Università Francesca Lucchi – consente ai ragazzi e alle ragazze di affacciarsi alle nuove frontiere dell’innovazione attraverso linguaggi e modalità decisamente più interessanti. Per questa ragione, i Dipartimenti universitari di Architettura, Psicologia e Informatica, coordinati dai docenti Valentina Gianfrate, Catia Prandi, Silvia Mirri, Martina Benvenuti ed Elvis Mazzoni, lavoreranno a stretto contatto con il Laboratorio Aperto ‘Casa Bufalini’ che ha come obiettivo, fra gli altri, la promozione di soluzioni tecnologiche per l’alfabetizzazione e l’inclusione digitale, nonché stimolare la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo. La prima fase del lavoro è già stata avviata in condivisione con le direzioni didattiche delle scuole secondarie di secondo grado di Cesena e ha riguardato l’analisi dei bisogni educativi legati al digitale e alle soft skills. A maggio inoltre un primo momento importante sarà rappresentato dall’evento CAP 2030, la prima edizione del festival dedicato alla Città Attrattiva e Partecipata che Casa Bufalini organizza in collaborazione con il Comune”.
Transizione digitale, capacità di lavorare in gruppo, affrontare sfide specifiche e assumere nuove competenze digitali individuando i rischi del Web. “I frequentatori più assidui di internet – commenta l’assessore alla Cultura Carlo Verona – sono gli adolescenti e con questo percorso articolato che coinvolge diversi enti del nostro territorio intendiamo formare una coscienza digitale nei giovani. La collaborazione con l’Università ci permette infatti di dare avvio a un nuovo progetto specificamente rivolto alle fasce giovanili e legato alle sfide della transizione digitale, con l’obiettivo di far riconoscere agli studenti i propri talenti attraverso il processo creativo e collaborativo, sostenerli nello sviluppo di abilità e competenze trasversali quali critical thinking e problem solving, creatività, comunicazione, collaborazione e ICT literacy, in linea con con l’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna. Questo percorso inoltre mette al centro strutture della città, quali centri di innovazione sociale e di aggregazione, che riguardano il digitale: Casa Bufalini e la Biblioteca Malatestiana”.
A questo proposito il Dipartimento di Architettura – Unità di Design, attraverso un team multidisciplinare, proporrà eventi di disseminazione e di avanzamento delle conoscenze relativi alla transizione digitale delle giovani generazioni, attraverso diverse forme di game (video game, boardgame, serious game). Il team sarà costituito da docenti, giovani, ricercatori ed esperti, che si occupano di tematiche specifiche legate al design, alla creatività e in generale alle industrie culturali e creative. Il Dipartimento di Psicologia e di Informatica invece lavoreranno all’adattamento di contenuti digitali multimediali e alla personalizzazione di servizi interattivi, dell’accessibilità di tecnologie, contenuti e servizi, soluzioni tecnologiche che permettano di aumentare la consapevolezza ed il coinvolgimento dei cittadini e delle comunità rispetto a tematiche di rilevanza sociale.
La pluriennale e innovativa esperienza dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, in particolare nella progettazione e realizzazione di attività di formazione e disseminazione, anche extra curriculari, permetterà agli studenti, ma non solo, di confrontarsi con una comunità progettuale eterogenea differente da quelle convenzionali, innescando altresì progetti collaborativi intergenerazionali, al fine di promuovere lo sviluppo sia di competenze prettamente disciplinari, sia capacità collaborative e trasversali, contribuendo al contempo a far emergere la propria personalità, formando gli studenti nel saper creare e mantenere una rete di relazioni dove far emergere la propria originalità e personalità.